martedì 27 gennaio 2015

Il Telegrafo del Baseball - 27.1.2015

Héctor Olivera
Presso il centro che ospita le installazioni del baseball dei nostri Giants nella Repubblica Dominicana si è tenuto nei giorni scorsi un importante provino del 29enne seconda base cubano Héctor Olivera, fuggito a metà settembre scorso dalla sua terra natia. Più di duecento osservatori di diversi club di Major League hanno presenziato all'importante allenamento di Olivera e tra questi fior fiore di scout dei Giants (tra cui Jim Barr, Jeremy Shelley e Felipe Alou) hanno fatto parte numericamente del quartetto più folto ed interessato. In attesa che l'Ufficio Immigrazione statunitense dia il via libero all'entrata di questo "pelotero" nel paese, permangono dubbi sul suo assoluto benessere fisico dopo avere completamente dovuto rinunciare alla stagione agonistica 2012/2013 con il Santiago de Cuba a causa di una minaccia di trombosi in una gamba. Il provino di Olivera comunque è andato piuttosto bene con ottime prestazioni sulla rapidità di corsa tra le basi e una quasi perfezione di difesa del sacchetto di seconda base grazie a una rinomata, e confermata, reattività nel catturare le grounders (rimbalzanti). Olivera si è rivelato appena diciottenne ai massimi livelli della Serie Nacional e ben presto è entrato a fare parte stabilmente della nazionale cubana. E' nato a Santiago de Cuba il 5 aprile del 1985. Corrono insistenti voci che possa essere presente al via già dal prossimo Opening Day (domenica 5 aprile).

Domenica scorsa, 25 gennaio, è stato il primo giorno ufficiale nell'incarico di Commissioner per il neo-eletto Rob Manfred. Nelle varie interviste rilasciate dal nuovo Supremo della MLB sono stati rivelati i cinque capisaldi iniziali da cui vuole iniziare il suo mandato: 1) ulteriore avvicinamento ai giovani; 2) ulteriore sviluppo della tecnologia; 3) aumentare la velocità del Tempo di gioco eliminando tutta una serie di pause; 4) rafforzare ancora di più le relazioni con i giocatori; 5) maggiore unità nelle operazioni commerciali. In riferimento al quarto punto l'avvocato newyorkese, sostenendo che i giovani vogliono vedere più corse segnate in ogni gara, ha suggerito che uno dei mezzi per raggiungere questo scopo sarebbe quello di vietare i cambi difensivi. Questa proposta, sebbene in fase ancora embrionalissima, ha già scatenato una generalizzata stortura dei nasi in quanto finirebbe per snaturare parte della naturale tattica difensiva di una squadra. Un ultimo argomento appena appena sfiorato da Manfred è stato quello riguardante la riabilitazione di Pete Rose, tutt'ora recordman della MLB per battute valide messe a segno, messo fuorilegge nel 1989 dall'allora Commissioner Bart Giamatti in quanto sospettato di avere scommesso illegalmente su partite della MLB; sospetto in seguito provato e riconosciuto dallo stesso Rose. Che quindi non può venire eletto alla Hall of Fame.

Titoli stagionali ai Gigantes del Cibao in Repubblica Dominicana e ai Tomateros de Culiacan nella Liga Mexicana del Pacifico. I primi hanno chiuso per 5 gare a 3 la serie di finale contro le mie Estrellas Orientales mentre i Pomodorai Granata dello stato messicano di Sinaloa hanno vinto per 4 gare a 1 la finalissima contro gli esordienti Charros de Jalisco (della città di Guadalajara). Nella lega portoricana i Cangrejeros de Santurce conducono la finalissima per 3 a 2 contro gli Indios de Mayaguez e stasera tra le mura amiche avranno la possibilità di chiudere la contesa. Infine nella lega venezuelana i Caribes de Anzoategui conducono per 2 a 1 la finale contro i Navegantes de Magallanes. Questi ultimi stasera ospitano gara-4.

Prende il via oggi nella capitale panamense la terza edizione della Serie Panamericana. Ad essa  partecipano i campioni neo-laureati delle leghe panamense (Caballos de Coclé), colombiana (Leones de Monteria), nicaraguense (Indios del Boer) e veracruzana (Brujos de los Tuxtlas). Le gare previste per l'odierna giornata d'apertura opporranno, nel diamante dell'Estadio Nacional "Rod Carew", i Brujos ai Leones e a seguire gli Indios ai Caballos. La prima edizione tenutasi a Veracruz nel 2013 venne vinta dai Brujos de los Tuxtlas (finaliste le Tigres de Chinandega, Nicaragua) mentre in quella dell'anno scorso, giocatasi a Monteria (Colombia), il successo arrise alle locali Tigres de Cartagena che nell'epilogo vinsero facilmente con i Brujos de los Tuxtlas. Va da sé, e forse è inutile che io lo scriva, che il mio cuore e la mia anima saranno con la squadra nicaraguense!

Un libro che si preannuncia davvero molto interessante è quello che sta uscendo nelle librerie statunitensi proprio in questi giorni dal titolo "Marvin Miller Baseball Revolutionary" scritto dal conosciuto esperto Robert F. Burk già autore di diversi altri best-seller di questo sport. Il libro si compone di ben 336 pagine ed è edito dalla University of Illinois Press. Come sappiamo Marvin Miller fu a tutti gli effetti il grande sindacalista pro-giocatori al fine di combattere un sistema a dir poco iniquo che tra le tante brutte regole portava in sé anche la "clausola di riserva" con cui in pratica un giocatore poteva rimanere eternamente di proprietà di un club a meno che il buon cuore dei suoi datori di lavoro non gli permettesse di essere ceduto. Quest'infausta schiavitù venne combattuta e poi finalmente distrutta dal paziente e certosino lavoro di Miller così da fare nascere quella che tutt'oggi è la free agency. Miller si spese anche per ulteriori e diversificati miglioramenti della categoria dei ball players tra cui un sistema pensionistico adeguato e la divisione degli alti profitti che per decenni erano andati ad arricchire solamente le tasche dei proprietari dei club. Il lavoro di Miller ha unito la categoria dei giocatori che hanno raggiunto quella solidarietà imprescindibile che ha anche reso coscienti i vari Commissioner e Padroni delle franchigie che senza un dialogo equo e condiviso il giocattolo si può rompere con gravi danni economici per entrambe le parti. Capiamo bene allora perché Marvin Miller non viene mai votato nella Hall of Fame ogniqualvolta sia il suo turno di eleggibilità: la sua rettitudine ha infastidito troppo chi voleva papparsi tutta la torta.

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