venerdì 31 ottobre 2014

Il Telegrafo del Baseball - 31.10.2014

E' in pieno svolgimento la serie eliminatoria "tutta di Seul" che promuoverà la squadra che sfiderà i Samsung Lions (della città di Daegu) nelle Korean Series 2014. Al momento i Nexen Heroes conducono per 2 a 1 la serie contro gli LG Twins e proprio oggi è in programma la disputa di gara-4. La serie è al meglio delle cinque gare. Ricordo che i Samsung Lions hanno vinto le ultime tre edizioni del campionato e sono, di conseguenza, i grandi favoriti per un quarto titolo consecutivo. Ai play-off non hanno partecipato i Lotte Giants (della città di Busan), club per il quale non nascondo la mia smaccata simpatia. In questa stagione i Giants hanno chiuso con un record perdente di 58-69-1. Infine ricordo che nei KIA Tigers (della città di Kwangju) in questo 2014 ha militato Brett Pill ex-prima base e buon fuciliere dei nostri adorati San Francisco Giants. Pill ha terminato la stagione con una media battuta di .309 sommando 19 fuoricampi e 66 corse battute a casa.

Congratulazioni vivissime ai Fukuoka Softbank Hawks che ieri sconfiggendo per 1 a 0 gli Hanshin Tigers in gara-5 si sono aggiudicati le Japan Series con il risultato di 4 gare a 1. Nonostante l'ottima post-season i gialloneri di Hanshin, che assieme ai Chiba Lotte Marines riscuotono la mia totale affezione nella NPB, nulla hanno potuto in questa serie di finale che premia gli Hawks che così hanno bissato il trionfo del 2011 quando nell'epilogo ebbero la meglio dei quotati Chunichi Dragons per 4 a 3.

Causa la presenza dei Giants alla post-season non ho fornito aggiornamenti sull'Arizona Fall League che è già iniziata dal 7 ottobre. Il club degli Scottsdale Scorpions, che include anche giocatori dei Mets, dei Phillies, dei Pirates e degli Yankees, vede la presenza di sette nostri giocatori ovvero Clayton Blackburn, Erik Cordier, Steve Okert, Tyler Mizenko, Blake Miller, Daniel Carbonell e Kelby Tomlinson ai quali dopo la parata celebrativa del trionfo alle World Series si aggiungeranno i già da tempo convocati Hunter Strickland e Matt Duffy presenti, come sappiamo, nel roster trionfatore. Questi ultimi due dovrebbero prendere il posto di Mizenko e Tomlinson convocati temporaneamente in loro assenza. Intanto dopo ventuno turni disputati gli Scottsdale Scorpions sono terzi ed ultimi nella Divisione Est con record di 10-11. In tutto verranno disputate trentadue gare di stagione regolare.

Ha preso il via venerdì scorso, 24 ottobre, la decima edizione della Liga de Béisbol Profesional Nicaraguense, torneo che mi sta molto a cuore. In questa nuova stagione abbiamo la presenza di una nuova compagine, le Fieras del Oriental, che giocano sul celebrato diamante di Masaya. Manca quindi per motivi economici la squadra degli Orientales de Granada. Dopo cinque turni disputati questa è la classifica:
4-1 Tigres de Chinandega
3-2 Indios del Boer (di Managua)
2-3 Gigantes de Rivas
1-4 Fieras del Oriental (di Masaya)
Campioni in carica sono i Gigantes de Rivas, titolo ottenuto nel 2013 al loro primo anno di esistenza nel campionato della LBPN.

Il Comitato dei Veterani della Hall of Fame ha reso noto la lista dei dieci candidati per l'induzione a Cooperstown nel 2015. Ad un papabile per venire eletto servono almeno dodici voti ricevuti. Nell'elenco, tra gli altri candidati, figurano Gil Hodges, Ken Boyer, Allie Reynolds e i cubani Orestes "Minnie" Minoso e Tony Oliva.

Giants Talk

Mi sono preso la briga di andare a controllare quante volte, nelle precedenti quaranta edizioni delle World Series (quindi dal 1974 al 2013), la squadra che aveva vinto in casa gara-5 portandosi in vantaggio per 3 a 2 ha poi perduto fuori casa gara-6 per poi vincere sempre in campo avverso la decisivissima gara-7. Orbene questo specifico accadimento, prima dell'impresa di mercoledì dei Nostri Adorati, si era verificato solamente una volta ed esattamente nel 1975 quando Cincinnati cedette gara-6 al dodicesimo inning a Boston (21 ottobre) per poi trionfare a Fenway Park in gara-7 per 4 a 3 il giorno seguente. Quella dei Reds era la famosa "Macchina", un rullo compressore dotato di una mistica del gruppo e di una solidarietà all'interno della clubhouse rimaste rare nella storia di questo sport e che il quotato giornalista Joe Posnanski ha bene immortalato nel suo ottimo libro "The Machine" che ho letto qualche anno fa con grande interesse. Nell'arco dei quarant'anni presi in considerazione ben undici volte le World Series si sono risolte con la disputa di gara-7 ed escludendo quanto scritto sopra per i Cincinnati del 1975 solamente in un'altra occasione la squadra ospite è riuscita a vincere gara-7: accadde nel 1979 quando Pittsburgh, in svantaggio per 3 gare a 2, si presentò a Baltimora vincendo contro ogni pronostico le ultime due partite. Quella era la squadra che cantava "We are family" nella clubhouse e che aveva una serie di fuoriclasse spaventosi come ad esempio il partente olandese Bert Blyleven, il prima base Bill Stargell e il closer occhialuto Kent Tekulve. In definitiva solamente due compagini, composte da assi leggendari, sono riuscite a fare negli ultimi quarant'anni quello che hanno fatto mercoledì sera i Giants. Nelle altre nove occasioni di gara-7 la compagine di casa è sempre riuscita a vincere. La storia, come sappiamo, è molto spesso maestra di vita e detta precise indicazioni. Andare contro l'inerzia e sapere scrivere pagine uniche è quanto di meglio si possa concepire e fare ed è esattamente quello che i Giants mercoledì hanno attuato. Perdere fuori casa gara-6 e presentarsi il giorno dopo nella tana del leone per disputare gara-7 e vincerla è stata un colpo colossale che ben ci spiega che razza di mistica e unione del gruppo ci sia all'interno della nostra clubhouse dove il Supremo sa gestire il "fattore umano" con grandissima profondità e sensibilità. Qualcuno dei giocatori, e mi scuserete se non mi ricordo più chi, ha riferito dopo la festa del trionfo che pochi minuti prima di entrare in campo per gara-7 il Supremo ha tenuto un breve discorso alla squadra: "Noi crediamo in voi. Potete farcela a vincere gara-7. Credete in voi stessi perché sapete che noi siamo con voi". Non servivano in realtà altre parole. Perché il lavoro di cementare una clubhouse e un gruppo, anno dopo anno, è lento e doloroso ma può portare ottimi frutti se ci si allea con il Tempo. E quando al Guru e allo stesso Supremo viene detto che sono rappresentanti della "Vecchia Scuola" lo stesso Sabean tiene a precisare che "se Vecchia Scuola significa cercare di attuare qualsiasi nostra azione dentro alle regole del gioco per ottenere un vantaggio sull'avversario, ben venga questo genere di Vecchia Scuola". Tre titoli in cinque stagioni sono, Signori Miei, fatti incontrovertibili. Che rimangono per sempre nella storia e che scrivono pagine di leggenda indelebili. E alle quali potremo sempre riferirci dicendo: they can never be taken away from us! Una Dinastia è nata, vive e prospera: quella dei Giants!

Solamente per la seconda volta nella storia delle World Series due compagini provenienti dal rispettivo Wild Card Game hanno disputato l'epilogo. Evidentemente un qualcosa che ha finito per infastidire molto l'opinione pubblica e i media statunitensi che da subito hanno etichettato queste World Series del 2014 come "le peggiori di sempre". Sottolineando vieppiù che le due protagoniste non erano di certo le squadre più forti. Queste affermazioni portano a pensare che la stupidità e la mancanza di realismo siano all'ordine del giorno anche tra gli addetti ai lavori oltreoceano. Perché semplicemente ponendo a tutta questa pletora di geni la seguente domanda si finisce per smontare qualsiasi loro asserzione: se altre squadre erano più forti di Kansas City e dei nostri Giants, perché non si sono qualificate all'atto finale? Considerato che in una società assolutamente votata al più sfrenato pragmatismo, quale è quella statunitense, tutto ciò che non è vincente è ipso facto spazzatura viene da rimanere basiti persino nel solo leggere o ascoltare certe idiozie clamorose.

E' parso abbastanza chiaro che negli Stati Uniti la stragrande maggioranza di chi segue il Baseball fosse dichiaratamente a favore di una vittoria di Kansas City. Sia chiaro che non c'è nulla di male a simpatizzare per i Royals, per inciso una delle due compagini dell'American League a me care assieme ai Minnesota Twins, semplicemente mi domando per quali motivi l'ago della bilancia abbia finito per pendere così smaccatamente verso il Missouri. A parte la simpatia creata dal fatto che da ventinove anni i Royals non disputavano le World Series non vedo cosa di tanto diverso avessero rispetto a noi sì da creare un così marcato movimento d'opinione a loro favore. Auguro sia a Kansas City che a Minnesota tutto il meglio per l'avvenire. Naturalmente non simpatizzerò per loro solo quando giocheranno contro i Giants.

Nei prossimi giorni, come fatto un anno fa, analizzerò la stagione 2014 giocatore per giocatore anche alla luce di una loro presenza nel 2015 con i Giants. Cinque di essi in particolare sono a tiro di diventare Agenti Liberi ovvero Sandoval, Vogelsong, Peavy, Romo e Morse. Soprattutto su Panda abbiamo avuto la maniera di scrivere abbastanza chiaramente qual era l'oggetto del contendere tra il suo procuratore e la dirigenza rappresentata in primis dal Guru (Sabean). Certamente l'ottima seconda parte di stagione disputata e le ventisei valide azzeccate in post-season, record di tutti i tempi, hanno ulteriormente fatto salire le quotazioni di questo Terza Base. Ribadisco che Panda a me non piace nel complesso come giocatore ma i Giants hanno ben altri parametri da porre sul tavolo della discussione per  un ipotetico rinnovo contrattuale. Che personalmente al momento ritengo piuttosto improbabile.

Giants Talk, n. 34
Venerdì 31 ottobre 2014

giovedì 30 ottobre 2014

L'unico vero candidato al Cy Young Award 2014 della National League

Se non gli verrà riconosciuto si tratterà di una ingiustizia clamorosa.
Attendiamo fiduciosi le votazioni di chi dovrà esprimere tale scelta.

Noi siamo i San Francisco Giants!

Dal mio giornalista preferito, Henry Schulman...

Giants beat Royals in Game 7 for 3rd title in 5 years

by Henry Schulman
San Francisco Chronicle
Updated 12:03 am, Thursday, October 30, 2014

KANSAS CITY, Mo. — The high pop fly floated in the air long enough to contemplate a baseball season, the joyful highs and wrenching lows, the big players who went down and the little ones who stepped up, the moments of ecstasy and the days and weeks of doubt.
The Giants craned their necks to stare at the baseball, gawking as if they expected aliens to burst through the seams. When Pablo Sandoval caught what proved to be a harmless foul ball by Salvador Perez, all of the doubts vanished into a frigid Midwestern night.
Sandoval snatched the ball, fell onto his back like a panda rolling in bamboo and celebrated a 3-2 victory over the Royals that gave the Giants their third World Series championship in five seasons.
The record books will note prominently that this unlikely title for a wild-card team makes the Giants the first National Leaguers since the 1942-46 Cardinals to win three titles in that short a span. However, for the orange and black faithful it will be remembered simply as the Madison Bumgarner World Series.
Bumgarner not only started and won Games 1 and 5, he pitched the final five innings of Game 7, allowing two hits and no runs, to etch his name onto a gilded page in baseball’s overstuffed book of accomplishments.
“To me, it’s historic,” Giants president Larry Baer said in the raucous clubhouse celebration. “We have a great game, 130 years of Giants baseball. I can’t imagine anybody performing at a higher level in this organization.
“Now we’re talking about Willie Mays, Willie McCovey and all the great Giants in history, and Madison is right there in the conversation with everybody.”
In much less lofty terms, teammate Matt Cain summed up the essence of Bumgarner in this postseason and said, “I don’t think he has a heartbeat.”
Bumgarner was the unanimous choice for World Series MVP after he pitched 21 innings and held the Royals to one run. His 0.43 Series ERA was the lowest for any pitcher with at least 15 innings since Sandy Koufax’s 0.38 for the 1965 Dodgers.
More impressive than any stat was his ability in dominate Game 7 with a 68-pitch performance on two days’ rest and protect a 3-2 lead that Michael Morse provided in the fourth inning when he got enough of a 99-mph fastball from reliever Kelvin Herrera, on an 0-2 pitch, to hit an RBI single to right.
Morse also had one of two sacrifice flies in a two-run second inning against starter Jeremy Guthrie. Brandon Crawford had the other.
Scoring on both Morse RBIs was Pablo Sandoval, who had three hits in what might have been his final game as a Giant and finished with 26 hits in this postseason, a major-league record.
Bumgarner technically earned a save for winner Jeremy Affeldt, who got seven crucial outs in the Giants’ 100th win of the year after Tim Hudson was chased in the second inning after allowing the two tying runs.
Bumgarner spent the first three innings sitting in the bullpen before he rose to get loose at a time of the game that manager Bruce Bochy had envisioned.
“Once I saw him warming up when we had the lead, I knew it was over,” Hudson said. “I knew the big fella was going to get the job done.”
Before the game, Royals manager Ned Yost poked a cage he might have been better served to leave be when he said, “Bumgarner is a great starting pitcher. We’ll see what kind of reliever he is.”
Bumgarner entered in the fifth and allowed a single to his first hitter, Omar Infante, then suffocated the Royals. The Giants needed 15 outs for the championship once he took the mound. Bumgarner got 14 in a row before a crazy play with two outs in the ninth threatened to unravel the inning, game and season.
Alex Gordon hit a ball softly to short center. For a split second it looked like the final out of the World Series, but Gregor Blanco decided to make the conservative play and let it fall rather than dive for it.
The ball got by the defensive specialist anyway and rolled all the way to the wall. As left fielder Juan Perez bobbled it at the track, Gordon raced to third, where coach Mike Jirschele put up a stop sign that he might live to regret. Gordon had a chance to score and tie the game.
Every stomach on the Giants’ side churned as each man rode an emotional wave as high as a 10-story building.
“I went from, 'He might catch it and we’re going to win,’ to, 'Shoot. It’s going to the wall,’” catcher Buster Posey said.
It was one more does of nausea for the road ... to another parade down Market Street.
“Would we have it any other way?” reliever Javier Lopez asked. “Torture baseball. It’s what we’re known for.”
Santiago Casilla was loose in the bullpen, but Bochy stood still, later saying Perez would have been Bumgarner’s final hitter.
Had Bochy gone to the mound to pull Bumgarner, Affeldt said, “There might have been a fight out there.”
Instead, Bumgarner remained a vision of steel and jammed Perez to get the high pop foul that ended the World Series. As Sandoval rolled on the ground with the ball, Bumgarner got the “Buster hug” that Brian Wilson enjoyed in 2010 and Sergio Romo in 2012.
“We’ve got one of the best closers in the game, who could have come in at any time and slammed the door,” Bumgarner said of Casilla. “I’m thankful for my team believing in me and letting me stay out there.”
Bumgarner sealed a World Series the Giants were supposed to lose after dropping Game 6, because nine straight road teams in seventh games had fallen. The 1979 Pirates were the last to win, a point made repeatedly to Bochy.
The manager dared reporters to tell his players that history was not on their side. In fact, Bochy alluded to it himself in a speech to the team before Game 7. He was the only one to talk.
Joe Panik, who helped save Affeldt with a stunning diving stop and backhand glove flip to Brandon Crawford to start a third-inning double play, related Bochy’s message:
“Listen,” Bochy told the team, “We believe in you. You’ve done it in Pittsburgh. You took two in Washington. You won in St. Louis. There’s no reason we can’t win this on the road. We’re a good road team. Just believe in yourselves because we believe in you.”
After the game, Bochy had a hard time knowing what to believe.
“I’m still numb through all this,” he said, “especially all we had to go through, the ups and downs. We were underdogs in every series. We beat the odds. This is a team of warriors that I’m proud to manage.”

Henry Schulman is a San Francisco Chronicle staff writer.
E-mail: hschulman@sfchronicle.com 
Twitter: @hankschulman

Parade details
Mayor Ed Lee’s office announced Wednesday night that a victory parade for the Giants will be held Friday, beginning at noon at Market and Steuart streets. It will proceed west on Market to Civic Center Plaza.

Giants win the Series! Giants win the Series! Yes Yes Yes!!!!!!


San Francisco 3, Kansas City 2
Gara-7 World Series, mercoledì 29 ottobre 2014

San Francisco 020 100 000 3-8-1
Kansas City 020 000 000 2-6-0
Vince: Jeremy Affeldt (1-0)
Salvezza: Madison Bumgarner (1)

Probabilmente Horace Stoneham non avrebbe mai creduto che muovendosi a Frisco nell'ottobre del 1957 un giorno sarebbe successo tutto questo grazie ai suoi eredi.

Probabilmente Bud Selig non avrebbe mai pensato che per l'ultima volta nel suo mandato avrebbe consegnato il trofeo ai Giants per la terza volta in un lustro. Lui che è un ebreo tedesco, ex-venditore di automobili a Milwaukee dove incominciò ad avvicinarsi al Baseball a metà degli anni '50 quando la mistica degli allora Braves di Lou Perini portò l'insperato titolo a Bushville.

Probabilmente Brian Sabean non avrebbe mai pensato dopo il bicchiere di cicuta trangugiato obtorto collo nell'ottobre del 2002 di riuscire a costruire una "vera squadra scevra di un ego-Bonds che stava sfasciando tutto". Un gruppo che firmasse e creasse capolavori, gloria e leggenda dal 2010 in poi.

Probabilmente Bruce Bochy non avrebbe mai pensato, con la firma sul contratto posta a fine ottobre 2006, di costruire assieme a Sabean quello che ha costruito. Lui che nel 1998 era stato sweeppato nelle World Series dal collega Joe Torre e che forse poteva pensare che il treno giusto fosse già passato ed inesorabilmente perduto.

Probabilmente ieri sera quando Madison Bumgarner è entrato come rilievo all'inizio del quinto inning c'è stato chi nel dugout di Kansas City ha pensato che la ricetta per gabbarlo era pronta ad essere spiattellata.

Probabilmente ieri sera dopo ventisei eliminati c'è stato chi ha pensato che il singolo-diventato-triplo di Gordon avrebbe cambiato volto alla gara e alla Serie.

Probabilmente un'intera nazione che ha spudoratamente sostenuto Kansas City, aiutata anche da diverse emittenti televisive a diffusione nazionale, ha pensato che nella sfida decisiva i Giants sarebbero crollati essendo lontani dall'adorato diamante di casa.

Probabilmente quando a metà febbraio ho ripreso con cadenza quotidiana a scrivere qui nel blog non ero l'unico a sognarmi ad occhi aperti di assaporare il terzo trionfo alle World Series in questa stagione.

Probabilmente all'atto di leggere il risultato di gara-7 non avrei mai pensato di ritrovarmi disorientato e con i goccioloni che sgorgavano liberamente.

Ringrazio Bobby Thomson che da lassù, dal paradiso dei ball players, ci ha protetti e sorretti senza sosta per tutto questo leggendario mese di ottobre. Non c'è alcun dubbio che lui sia stato il nostro imprescindible "decimo giocatore". Naturalmente sempre indossando l'uniforme numero 23 (Ron Wotus sicuramente non si arrabbierà).

Mi raccomando, in chiusura, solo una cosa che non dobbiamo mai dimenticare: 
NOI SIAMO I SAN FRANCISCO GIANTS!


CF Blanco 0/4
2B Panik 0/4
C Posey 0/4
3B Sandoval 3/3
RF Pence 2/4
1B Belt 2/4
DH Morse 1/3 e 2RBI
SS Crawford 0/3 e 1RB
LF Perez 0/3

Hudson 1.2IP, 3H, 2R
Affeldt (V, 1-0) 2.1IP, 1H
Bumgarner (S, 1) 5.0IP, 2H

mercoledì 29 ottobre 2014

San Francisco 0, Kansas City 10 (gara-6 World Series, martedì 28 ottobre 2014)

Martedì 28 ottobre 2014
San Francisco 000 000 000 0-6-0
Kansas City 071 010 100 10-15-0
Perde: Jake Peavy (0-2)

In bocca al lupo per stasera!!!!!!

martedì 28 ottobre 2014

Siate i Nostri ispiratori per stasera!
























Salvatore Maglie e Johnny Antonelli 
World Series 1954

Possano le vostre gesta di 60 anni fa illuminarci tra qualche ora!!

lunedì 27 ottobre 2014

Kansas City 0, San Francisco 5 (gara-5 World Series, domenica 26 ottobre 2014)

Indistruttibili!
Era assolutamente importante vincere gara-5.
E successo è stato.
Giocando il nostro genere di Baseball in cui difesa e confezionamento delle corse sono i primi due, e forse unici, dettami. Con in serbo, in caso di disperazione, dell'utilizzo dei fuoricampi: sempre graditissimi, sia chiaro, ma non l'arma principale della nostra filosofia di gioco.

Su Brandon Crawford potremmo scrivere per ore lasciando spazi persino diseguali ai vari partiti: chi non lo vorrebbe più in squadra, chi lo vorrebbe, chi lo critica come difensore e chi come battitore.
Ieri sera il nostro Interbase, a mio parere ruolo ostico e molto difficile, ha avuto la sagacia e la prontezza di produrre ben tre corse di cui le prime due a dir poco decisive in quanto hanno progressivamente scavato il solco con l'agguerrito avversario.

All'ottavo episodio poi Juan Carlos Perez, entrato nell'inning precedente nel campo di sinistra, ha fucilato un quasi fuoricampo che solamente per due-tre centimetri non ha scavalcato la barriera, sforzo fantastico che comunque ci è valso due corse con cui di fatto abbiamo sigillato l'importante vittoria. Poco dopo Crawford ha fornito la ciliegina sulla torta battendo a casa la quinta corsa.

Madison Bumgarner ha disputato gara completa risultando il primo lanciatore di una World Series a farlo ottenendo uno shut-out da quando nel 2003 Beckett lo ottenne in gara-6 di quella serie di finale.

Adesso montiamo sull'aereo che ci porterà di nuovo in terra del Missouri dove siamo attesi dalla decisiva gara-6.
Inutile nasconderci dietro a un dito: è questa gara-6 quella da vincere sull'onda del vantaggio psicologico che stiamo possedendo.
Martedì per noi sulla montagnola salirà Jacob Edwardino che si troverà di fronte il giovine e solido Yordano Ventura. Peavy è stato colpito duramente dalle mazze locali in gara-2 di queste World Series e contro alcuni dei suoi battitori ha un match-up delicato.
Ma su Peavy nessuno nutre dubbi in quanto a solidità mentale, a voglia di dare il 200% e al sentimento potente che nutre nel sapersi membro di una clubhouse come quella dei Giants. In cui, e non è certo da sottovalutare, il Supremo crede ciecamente in lui.

NOI siamo i Giants!

26 ottobre 2014
Kansas City 000 000 000 0-4-1
San Francisco 010 100 030 5-12-0
Vince: Madison Bumgarner (2-0)

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Morire a 22 anni
Poco prima dell'inizio di gara-5 ieri sera è giunta la drammtica notizia della morte del fortissimo giovine dominicano Oscar Taveras, esterno dei Saint Louis Cardinals dal futuro garantito ai massimi livelli che proprio in questo 2014 aveva fatto il suo esordio in MLB.
Taveras è stato vittima di un tragico incidente stradale nella Repubblica Dominicana in cui è morta anche la sua fidanzata.
L'ultima gara disputata da questo giocatore è stata contro i Giants: correva la parte alta del nono episodio giovedì 16 ottobre scorso e Taveras, con tutte e tre le basi occupate dai suoi compagni corridori, colpì una morbida rimbalzante che permise ad Affeldt di chiudere indenne la ripresa.
Quello quindi è stato il suo ultimo gesto atletico in un diamante.
Ti sia lieve il passaggio da questa terra a diamanti ben differenti e altrove.
Riposa in pace, Oscar Taveras (nato il 19 giugno 1992).

domenica 26 ottobre 2014

Giants Talk

La decisiva (?) gara 5

Tra poche ore va in onda gara-5 delle World Series, terza e ultima partita che si svolge nel nostro adorato AT&T Park.
La situazione, come ben sappiamo, è di due gare a testa quindi con serie in perfetta parità.
Ed è mio personale pensiero che gara-5 sarà quella che detterà l'epilogo della serie.
E mi spego, ovviamente.
Dalla prospettiva dei Giants vincere gara-5 significherebbe presentarsi in vantaggio nella serie, 3 a 2, per gara-6 in programma martedì a Kansas City. Mancando, in teoria, due gare al termine entrambe le squadre sulla carta avrebbero il 50% delle possibilità di vincerne una cosicché ipoteticamente i Giants potrebbero chiudere a loro favore per 4 a 3.

Ma un eventuale successo dei Giants in gara-5 darebbe ai nostri adorati non solo il vantaggio di 3 a 2 quanto anche la possibilità di realizzare immediatamente il proprio 50% in terra del Missouri.
Riuscire ad andare a Kansas City avanti per 3 a 2 ci darebbe davvero molte possibilità di chiudere sul 4 a 2 la serie.
Da qui la mia convinzione che la gara di stasera possa veramente risultare decisiva per come termineranno queste World Series 2014.
Di contro se Kansas City vincerà gara-5 allora per i Giants le cose si metteranno malissimo perché la vedo davvero dura riuscire a spuntare due successi fuori casa con i locali agguerriti e che avranno due match-points consecutivi.
Anche se nel Baseball non è mai detta l'ultima parola fino alla fine appare chiaro che i due scenari, essere avanti 3 a 2 o essere in svantaggio per 2 a 3, siano ben differenti in un'ottica pro-Giants.

Mi sono preso la briga di andarmi a studiare come si sono sviluppate le World Series terminate in sei gare dal 1980 al 2013, ovvero quante volte in sei gare si è chiusa la contesa nelle ultime trentaquattro edizioni.
Orbene, solamente nove volte si sono esaurite in sei gare.
Di queste nove volte in quattro occasioni chi ha vinto gara-5 ha accorciato lo svantaggio da 1 a 3 dopo quattro gare, a due vinte e tre perse per poi cedere la decisiva gara-6 (Atlanta nel 1992, Philadelphia nel 1993, Cleveland nel 1995 e Philadelphia nel 2009).
Nelle rimanenti cinque occasioni invece chi ha vinto gara-5 si è portato avanti per 3 a 2 nella serie (ne deriva la parità di 2 a 2 dopo quattro sfide) per poi aggiudicarsi anche gara-6 e con essa il titolo.
Questi cinque precedenti, ovvero partendo da una situazione di 2 a 2 dopo quattro sfide, sono quelli che più si avvicinano alla situazione attuale in cui i Giants e gli attuali avversari si trovano.

In tre di questi cinque casi la squadra che ha vinto fuori casa gara-5 ha poi conquistato il titolo aggiudicandosi gara-6 tra le mura amiche e nella fattispecie la cosa è stata realizzata dai Philadelphia nel 1980 (finalisti furono Kansas City), dai New York Yankees nel 1996 (finalisti furono Atlanta) e dai Boston l'anno scorso, 2013 (finalisti furono i Saint Louis).

Infine nelle due rimanenti occasioni la squadra che ha vinto in casa gara-5 ha poi conquistato il titolo aggiudicandosi gara-6 in trasferta.
Questo è quello che noi tutti auspichiamo per i Giants in queste World Series 2014 tenendo presente che nella mia ricerca due sono state pertanto le compagini a riuscirvi: nel 1981 toccò ai Los Angeles Dodgers (finalisti i New York Yankees) e nel 2003 fu la volta dei Florida (finalisti ancora i New York Yankees).
Ecco il dettaglio di queste due ultime occasioni:
1981
Gara-5, domenica 25 ottobre: New York Yankees 1, Los Angeles Dodgers 2 (serie: 2-3)
Gara-6, mercoledì 28 ottobre: Los Angeles Dodgers 9, New York Yankees 2 (serie: 4-2)
2003
Gara-5, giovedì 23 ottobre: New York Yankees 4, Florida 6 (serie: 2-3)
Gara-6, sabato 25 ottobre: Florida 2, New York Yankees 0 (serie: 4-2)

Ribadisco che la mia speranza è che i Giants chiudano martedì sera con gara-6, ritenendo per noi basilare vincere stasera in gara-5.

In bocca al lupo miei adorati.
Noi siamo i Giants.

Giants Talk, n. 33
Domenica 26 ottobre 2014

Kansas City 4, San Francisco 11 (gara-4 World Series, sabato 25 ottobre 2014)

Non si molla NIENTE!!!!!!
La giusta reazione quando più ve n'era bisogno.

In svantaggio per 4 corse a 1 dopo il terzo attacco ospite, e con il parziale di 1 a 3 nella Serie che incominciava a materializzarsi in fondo al tunnel, siamo stati capaci di invertire la pericolosissima tendenza capovolgendo gara-4.
Petit, dominatore per tre rirpese in rilievo, Pence, Panik e Sandoval grandi protagonisti in attacco e una difesa sublime ci hanno permesso di chiudere sull'11 a 4, sì da equilibrare la Serie sul 2 a 2 con in vista questa sera la partenza di Bumgarner, opposto a Shields, in gara-5.

Il singolo di Panda al sesto attacco, due corse portate a casa, e quello produttore da una di Pence ci hanno messo in condizione di gestire con assoluta calma l'ultimo terzo di gara in cui il nostro bullpen ha dato le armi psicologiche ai nostri battitori per chiudere la sfida.

Adesso diventa decisivissima la gara-5 di stasera: personalmente ritengo che se ci porteremo avanti per 3 a 2 allora avremo grandi possibilità martedì di chiudere la faccenda. Di contro, presentarci in svantaggio per 2 a 3 alla vigilia di gara-6 sarebbe come consegnare agli avversari il destino del tutto.

Noi siamo i Giants.
Non dimentichiamolo mai.
In questo sta la nostra fede del Baseball.
In bocca al lupo Madison per questa sera.

25 ottobre 2014
Kansas City 004 000 000 4-12-1
San Francisco 101 023 40x 11-16-0
Vince: Yusmeiro Petit (1-0)

sabato 25 ottobre 2014

Kansas City 3, San Francisco 2 (gara-3 World Series, venerdì 24 ottobre 2014)

Belt on deck, ieri sera
Brutta sconfitta ieri sera dei Giants nella prima sfida in calendario all'AT&T Park.
Ospiti sempre avanti e bravi a contenere il ritorno dei nostri amati.
Kansas City ora conduce la serie per 2 a 1 e le prossime due gare saranno per noi da vincere a qualsiasi costo per poi tornare fuori casa a giocarci il titolo.
Non esiste alternativa.
Questa sera in gara-4 Ryan Vogelsong trova Jason Vargas nel duello sopra il rubber.
Noi siamo i Giants.

24 ottobre 2014
Kansas City 100 002 000 3-6-0
San Francisco 000 002 000 2-4-0
Perde: Tim Hudson (0-1)

giovedì 23 ottobre 2014

San Francisco 2, Kansas City 7 (gara-2 World Series, mercoledì 22 ottobre 2014)

Bentornato!
Preziosa occasione perduta ieri sera dai Giants in gara-2.
In situazione di due corse a testa al sesto inning abbiamo ceduto malamente, subendo cinque corse e finendo per perdere la gara che ha quindi consentito ai locali di raddrizzare la contesa che al momento quindi ci trova in perfetta parità: una vittoria ciascuno.

Nel profondo dispiacere profondo per la battuta d'arresto prendiamo almeno atto che si è finalmente ri-visto Lincecum, subentrato da rilievo, ma uscito però anzitempo per una contusione che ci si augura non presenti conseguenze sì da ri-averlo disponibile già dalla prossima gara.

Questa sconfitta ci conferma volenti o nolenti che al momento Strickland, lasciando stare il battibecco avuto con un avversario, non è ancora pronto per questo genere di "palcoscenici psicologici" e che la serie è tutt'altro che una passeggiata se mai qualcuno l'avesse voluto pensare.
Bisognerà quindi attingere a tutte le risorse caratteriali e "di clubhouse" in nostro possesso per non finire a trovarci con le spalle contro il muro.

Ora ci spostiamo a casa dove da domani, venerdì 24 ottobre, avremo tre sfide in calendario.
Per gara-3 vedremo la partenza del nostro amato Tim Hudson che si troverà di fronte Jeremy Guthrie.

22 ottobre 2014
San Francisco 100 100 000 2-9-0
Kansas City 110 005 00x 7-10-0
Perde: Jake Peavy (0-1)
Fuoricampo: Gregor Blanco (solo shot)

mercoledì 22 ottobre 2014

San Francisco 7, Kansas City 1 (gara-1 World Series, martedì 21 ottobre 2014)

Buona partenza!
Inizio decisamente ottimale ieri sera per i nostri amati Giants nelle World Series.
Con bisturi perfetto e con la massima concentrazione abbiamo saputo attaccare il partente locale mettendolo subito in salita, sì da riuscire a scavarci un vantaggio che pian piano siamo andati ad ampliare fino al ventisettesimo eliminato.
Ha aperto le danze un doppio di Sandoval subito seguito da un fuoricampo di Pence, il suo primo della post-season, per un chiaro vantaggio di 3 a 0 dopo un solo episodio. Al quarto capitolo ci ha pensato Morse, batttore designato, a portare a quattro le corse prima che Blanco con le basi cariche ottenesse un walk assassino con cui è entrata la "passeggiata" del momentaneo 5 a 0 che, di fatto, ha ammazzato la gara.
Un triplo di Panik e un singolo, ad opera di Panda, hanno poi sigillato il successo nella settima ripresa in cui uno scintillante Bumgarner ha completato l'opera di annichilimento delle mazze locali lasciando gli onori dei ricami al bullpen in cui Strickland ha chiuso la contesa senza sbavature inutili.

Per i Giants si tratta di un successo importantissimo e non tanto solo dal punto di vista numerico quanto soprattutto da quello psicologico.
Vincere fuori casa la prima gara di una serie pone la squadra ospite in una posizione di discesa e controllo dei giochi invidiabile. I locali, favoriti quasi a trecentosessanta gradi dai pronostici della vigilia, sanno già che non potranno fallire stasera in gara-2 perchè poi saranno attesi da un eventuale trittico all'AT&T Park, ballpark a loro pressoché sconosciuto.
Nella fattispecie Kansas City ha anche perduto la prima gara di tutto il proprio cammino dei play-off che fino a prima di ieri sera li aveva visti accaparrarsi ben otto gare su altrettante sfide disputate.
Lo stop interno di ieri sera potrebbe avere ripercussioni sull'ego e sul crescente senso di invincibilità che umanamente i Royals possono avere provato, sensazione che chiunque altro al loro posto avrebbe fatto propria.
E vedremo sei il rischioso sistema di gioco che attua Kansas City, basato su un running lesto a suon di basi rubate, potrà essere riproposto in gara-2.
Stasera per i Giants partirà Jacob Edwardino che nel match-up incrocierà le armi con Yordano Ventura.

21 ottobre 2014
San Francisco 300 200 200 7-10-1
Kansas City 000 000 100 1-4-1
Vince: Madison Bumgarner (1-0)
Fuoricampo: Hunter Pence (da due corse)
Note: Pence 2/3 di cui 1HR, 2RBI, 2BB; Sandoval 2/5 e 2RBI; Blanco 1/3, 1RBI e 2BB; Panik 1/5 e 1RBI; Morse 1/5 e 1RBI.

martedì 21 ottobre 2014

Ci siamo!


Nessun cambiamento nel roster per le World Series.
Così ha deciso il nostro Supremo di concerto con il management ed il coaching staff.

Tra qualche ora al Kauffman Stadium di Kansas City andrà in onda gara-1 della serie di finale che vedrà protagonisti, ma sfavoriti dai pronostici generalizzati, i nostri Giants.
Bene così, quindi.
Profilo basso, calma, piedi per terra e massima decisione del giocare il nostro sistema di Baseball. Sappiamo dove e come attaccare i forti avversari avendo, come ha sottolineato il nostro "portavoce ufficiale" Hunter Pence, il massimo rispetto per i Royals senza però nutrire alcun timore reverenziale.
Il fatto di avere maggiore esperienza dei rivali nel giocare le World Series non sarà un fattore né determinante né minimamente a nostro favore. Non conterà infatti un bel niente, per cui non esistono diritti acquisiti.

L'unico fattore che peserà in maniera assoluta sarà la voglia di vincere e di dare il 200% delle proprie energie e delle proprie possibilità psico-agonistiche.

Per l'immagine di questo pezzo (o post) da alcuni giorni ho deciso di utilizzare quella inerente l'urlo emesso da Ryan Theriot al decimo inning di gara-4 delle World Series di due anni fa. In quel momento l'utility infielder aveva appena segnato la corsa del 4 a 3 con cui i nostri adorati avevano preso il vantaggio decisivo per sweeppare l'avversario.
Possa quell'urlo, possano quelle sensazioni, possano quegli istanti ispirare i nostri giocatori beneamati nell'affrontare con il giusto approccio questa serie finale del 2014.

Un Theriot che a inizio 2013 scelse di ritirarsi in quanto non gli venne garantita la titolarità in squadra. Un Theriot che preferì rimanere a vivere nella natia Louisiana con la moglie ed i tre figli dopo avere vinto le World Series del 2011 (di cui la gara-6 a mio parere è la partita più leggendaria mai disputata nella storia del Baseball di qualsiasi Tempo) e del 2012.

Buona fortuna Giants.
E sapete già che, comunque vada, il nostro amore vi seguirà a prescindere.
Sempre insieme. Ovunque insieme.
Noi siamo i Giants!

lunedì 20 ottobre 2014

Confermata la rotazione. Oggi la scelta del roster

Ci siamo, o mio adorato!
Nihil sub sole novi per il nostro adorato Supremo sulla decisione di come ordinare la sequenza della rotazione alle World Series.
Madison Bumgarner, Jacob Edwardino (Peavy), Tim Hudson e Ryan Vogelsong sono quindi confermati in questo preciso ordine.

Non sono state invece ancora sciolte le riserve sulla composizione del roster nel quale però Boch ha confermato la presenza sicura del Piccolino (Tim Lincecum) che non lancia in una gara dall'ultima partita della stagione regolare, 28 settembre, non avendo avuto alcuna parte nella post-season se non quella di essere membro a referto dei vari bullpen.

E' attesa per oggi, lunedì 20 ottobre, l'ufficializzione del roster.
Personalmente mi attendo l'esclusione di Hunter Strickland e l'inserimento o di George Kontos o di Juan Carlos Gutierrez.
Vedremo.

Ecco i match-up dei lanciatori delle prime quattro sfide:
Gara-1 Bumgarner - Shields (destro)
Gara-2 Jacob Edwardino - Ventura (destro)
Gara-3 da nominare per KC - Hudson
Gara-4 da nominare per KC - Vogelsong

venerdì 17 ottobre 2014

Giants Talk






Travis Ishikawa come Bobby Thomson?

Viene davvero difficile non accomunare quanto fatto di eroico da Travis Ishikawa ieri sera in gara-5 con quanto combinò di leggendario mercoledì 3 ottobre 1951 l'adorato Bobby Thomson nella terza ed ultima sfida contro i Dodgers per designare il vincitore del pennant della National League di quella stagione.

Thomson, difensore del sacchetto di Terza Base, si presentò in battuta nella parte bassa della nona ripresa quale sesto uomo del line-up. Appena prima di lui il compagno Whitey Lockman aveva battuto a casa la corsa con cui i New York Giants avevano ridotto a due lunghezze lo svantaggio dai Brooklyn Dodgers, che quindi conducevano in quel momento per 4 a 2. In situazione di un eliminato e con corridori in terza base (Clint Hartung pinch-runner) e seconda base (Lockman) avvenne uno dei più leggendari momenti della storia del Baseball quando Thomson fucilò il fuoricampo del clamoroso sorpasso con cui i Giants vinsero lo spareggio accedendo alle World Series di quella stagione. La cannonata fu etichettata per sempre quale "the shot heard 'round the world" entrando immediatamente nella leggenda. Il lanciatore colpito a morte fu il rilievo, appena entrato, Ralph Branca peraltro ex-partente di gran buona qualità. Tra Thomson e Branca nacque poi un'amicizia che durò per tutta la vita.

Ieri sera non si era nella gara decisiva intesa come "ultima" ovvero, nella fattispecie della NLCS, la "settima". Quindi in questo fattore il fuoricampo di Ishikawa non è assimilabile a quello di Thomson. E nemmeno lo è per via del fatto che il risultato era di parità, 3 a 3, mentre Thompson colpì quando i Giants erano in svantaggio di ben due corse.
Detto questo, il dinger di Ishikawa ci ricorda lo stesso il capolavoro di Thomson perché al lato pratico ha deciso una serie valevole per il pennant più amato, quello della nostra National League. In comune con quello di Thomson ha anche il sapore del coronamento di una rimonta visto che ieri sera Saint Louis per ben tre inning e mezzo ha mantenuto un fastidioso vantaggio di una corsa, 3 a 2, prima che nell'ottavo episodio Michael Morse cancellasse questa differenza.

Non esito quindi nemmeno per un momento a definire il fuoricampo di ieri sera di Travis Ishikawa quale "the second shot heard 'round the world" seppure, come scritto sopra, con tutti i distinguo del caso.
Robert Brown Thomson, che era nato a Glasgow in Scozia il 25 ottobre 1923, ci ha lasciati il 16 agosto 2010 a Savannah, stato della Georgia (Stati Uniti), dove viveva da tempo. Ieri sera pertanto non ha potuto assistere a questo evento. Ma sono sicuro che la sua aura e la sua leggenda gravitassero stabilmente sopra l'AT&T Park per cullare e tenere in braccio i Giants che stavano dannandosi l'anima per ottenere il lasciapassare per le World Series. Un Bobby Thomson che, come le ali di un pipistrello, ha creato un mantello protettivo indistruttibile per poi ispirare Travis Ishikawa quando più serviva ricorrere all'anelito di quanto accaduto mercoledì 3 ottobre 1951.

Bobby Thomson non ha mai vinto le World Series.
Nel 1954 venne ceduto dai New York Giants agli allora Milwaukee Braves, stagione che vide il trionfo dei Giants. Poi a giugno del 1957 Thomson venne "restituito" dai Milwaukee ai Giants, stagione che vide ad ottobre lo storico trionfo dei Braves alle World Series contro i favoritissimi New York Yankees.
Bobby Thomson ha chiuso la sua carriera nella Major League dopo quindici stagioni, di cui quattordici spese nella National League. Ha battuto in tutto 264 fuoricampi e 1026 RBI con una media in battuta pari a .270. A parte il ruolo di Terza Base, ha disputato la stragrande maggioranza delle gare della sua carriera quale difensore impiegato nel campo centrale o in quello sinistro.
Ieri sera Travis Ishikawa ha giocato ad Esterno Sinistro.
Ieri sera Bobby Thomson era dentro di lui a sorreggerlo e a spronarlo.
Riposa in pace, Bobby, ovunque tu sia.
Ah già Bobby: stasera ti ricorderò nuovamente, andando a ri-leggermi alcune pagine del libro di Joshua Prager...

Giants Talk, n. 32
Venerdì 17 ottobre 2014

Giants win the pennant! Giants win the pennant!

Giovedì 16 ottobre 2014
Gara-5 della National League Championship Series
Saint Louis 3, San Francisco 6
San Francisco vince la serie per 4 gare a 1 ed accede alle World Series!

NOI siamo i GIANTS!!!!!!
E voi come lo avreste voluto il momento topico del lasciapassare alle World Series 2014 per i nostri Giants?
Nella maggior parte dei casi spero in questa maniera e magari molti di noi aggiungeranno "pure trovandoci in svantaggio di due corse e con già due eliminati nella parte bassa del nono inning".
Eravamo sul 3 a 3 con un solo eliminato nella parte bassa del nono attacco e con il rischio di andare nuovamente al supplementare. Che è sempre come cercare di azzeccare un terno al lotto. I nostri corridori erano Joaquin Arias come pinch-runner in seconda e Brandon Belt, fresco di walk, in prima. Arriva in battuta Travis Ishikawa, che ad inizio di questa stagione languendo nell'organizzazione dei Pirates stava meditando seriamente il ritiro agonistico, che giudica bene quali balls i primi due lanci del neo-entrato Wacha prima di gelarlo alla terza palla veloce. Ishikawa colpisce d'anticipo restando basso sulla legnata così da fare scaturire un micidiale blast da tre corse che ci spedisce dritti dritti alle World Series.

E' il riscatto per un giocatore sempre poco considerato e che quando lo abbiamo ripreso in primavera dopo tre anni di frequentazione di altri lidi ha fatto storcere il naso a parecchia gente, io incluso. "Che ce ne facciamo?" ci si è detti. Orbene ieri sera Ishikawa ha restituito la fiducia con gli interessi.
Ma per una squadra accusata di battere solo due fuoricampi nelle prime nove gare di postseason questa è anche stata la sfida in cui tutte le nostre corse sono giunte con roundtrippers: prima due sono entrate con la magia di Joe Panik poi il risorto Michael Morse da pinch-hitter nell'ottavo attacco ha trovato il solo shot che ci ha rimesso in parità.
La palma dell'eroe però, e Ishikawa spero mi perdonerà, la attribuisco a Jeremy Affeldt.
Semplicemente perché entrato nella parte alta del nono episodio con già due eliminati ma con le basi piene, ha avuto la freddezza di togliere tutte le castagne dal fuoco obbligando Taveras ad una ridicola rimbalzante sì da chiudere indenni la ripresa. Un Taveras, rookie, che già in stagione regolare ci aveva punito con un fuoricampo e che era appena stato mandato a battere in qualità di pinch-hitter. Peccato però per Matheny che questa volta la sua mossa tattica non abbia funzionato.

16 ottobre 2014
Saint Louis 001 200 000 3-6-0
San Francisco 002 000 013 6-7-0
Vince: Jeremy Affeldt (1-0)
Fuoricampi: Joe Panik (da due corse), Michael Morse (solo shot), Travis Ishikawa (da tre corse)

Il momento atteso in un'intera carriera...



















Adesso abbiamo quattro giorni di assoluto riposo prima di presentarci per la prima sfida a Kansas City che quindi gode del vantaggio del fattore campo in caso di settimo e decisivo incontro. Attendiamo di sapere quale sarà il roster che il Supremo sceglierà per le World Series dove, parere personale, vedremo tornare nel bullpen Juan Carlos Gutierrez o George Kontos al posto di Hunter Strickland. Intanto ecco il calendario:

Martedì 21 ottobre Gara-1 a Kansas City
Mercoledì 22 ottobre Gara-2 a Kansas City
Venerdì 24 ottobre Gara-3 AT&T Park
Sabato 25 ottobre Gara-4 AT&T Park
Domenica 26 ottobre Gara-5 AT&T Park (se necessaria)
Martedì 28 ottobre Gara-6 a Kansas City (se necessaria)
Mercoledì 29 ottobre Gara-7 a Kansas City (se necessaria)

giovedì 16 ottobre 2014

Saint Louis 4, San Francisco 6 (gara-4 NLCS, mercoledì 15 ottobre 2014)

Blanco + Posey + Boch = 3 a 1
Adesso, per chi avesse ancora dubbi, si capisce tutto lo spessore di un fuoriclasse come Buster Posey.
Adesso si può nuovamente godere della sua quasi perfezione.
Perché in una gara come questa, in cui servivano i colpi giusti al momento opportuno, i Giants si sono appoggiati a lui. E lui ha risposto a dovere. Loro, aldilà dell'oceano, userebbero il verbo "to deliver".
Ospiti partiti sparati e avanti per 4 corse a 1 dopo soli tre attacchi. Vogelsong colpito da sette valide, Vogelsong confuso. I singoli di Posey e Pence, però, ci riportano sotto nel nostro terzo assalto dove ci posizioniamo a solo una corsa di svantaggio. Petit entra per un rilievo lungo e nasconde per tre riprese la pallina a Saint Louis prima che una scelta di campo, una rimbalzante di Panik e l'ennesimo singolo assassino di Posey portino in saccoccia tre corse devastanti che ci permettono di mettere il muso avanti per la prima volta nella gara.
Allo zoccolo duro del bullpen è poi lasciato il compito di mettere nel congelatore il risultato.
Conduciamo adesso la serie per 3 gare a 1 e questa sera in gara-5 avremo nuovamente partente Madison Bumgarner (1-0) che nel match-up se la vedrà contro Adam Wainwright (0-1).
Continuiamo imperterriti a non fermarci di crederci.
Don't stop believing! Mai!!

15 ottobre 2014
Saint Louis 112 000 000 4-11-0
San Francisco 102 003 00x 6-11-0
Vince: Yusmeiro Petit (1-0)
Salvezza: Santiago Casilla (2)
Note: Posey 2/3 e 3RBI, Pence 2/3 e 1RBI, Crawford 2/3. Vogelsong 3.0IP, 7H, 4R, 2BB, 1SO; Petit 3.0IP, 1H, 1BB, 4SO.

Nella finale dell'altra Lega il dado è tratto: Kansas City ha vinto anche gara-4 chiudendo così la serie per 4 a 0 contro Baltimora ed accedendo, di conseguenza, alle World Series.

mercoledì 15 ottobre 2014

Saint Louis 4, San Francisco 5 -10 inn- (gara-3 NLCS, martedì 14 ottobre 2014)

L'errore decisivo...
Bisogna ammettere che ci è andata di lusso.
Perché a perdere una gara del genere non ci voleva nulla.
Partiti molto bene punendo l'intentional walk degli ospiti con una fucilata di Ishikawa che ha prodotto tre corse, e che non è risultata in un Grande Slam solamente per la bizzarria del micidiale vento, ci siamo trovati avanti per 4 corse a 0 già nel primo assalto. Ma si sa che questi Cardinals sono una squadra pericolosissima, del genere di quelle che non si arrendono mai tanto che al settimo episodio eravamo in parità. Qui la bravura e i nervi saldi del bullpen hanno fatto l'ennesimo miracolo visto che il Supremo ha avuto il coraggio di utilizzare Casilla al nono inning per poi rischiare lo scosso Romo per l'ultimo out del decimo attacco. Dopodiché la magia è tornata a colpire: prima un walk incamerato da Crawford e poi un singolo a sorpresa di Perez, che aveva fallito ben due bunt di seguito, hanno portato in battuta il sempre spiritato Blanco che con un bunt appoggiato dove più faceva nocumento agli avversari ha di fatto messo talmente sotto pressione il lanciatore avversario da indurlo a sbagliare clamorosamente l'assistenza in prima base. Per cui per Crawford si è trattato di un gioco da ragazzi portare nel sacco la corsa del trionfo seppure partendo dalla seconda base.
Conduciamo quindi la serie per 2 gare a 1 e nella prima serata odierna (ora locale) ci ripresenteremo davanti ai nostri seguaci per la topica gara-4 in cui avremo come partente Ryan Vogelsong all'esordio in questa serie. Di fronte a lui nel match-up ecco il pericolosissimo Shelby Miller.
Siamo in ballo e dobbiamo continuare a ballare: giocando il genere di Baseball che meglio ci contraddistingue e che sembra proprio dare un fastidio insopportabile a chi ci affronta.
Anche perché NOI SIAMO I GIANTS.
E mi raccomando a tutti: don't stop believing! Mai!!

14 ottobre 2014
Saint Louis 000 201 100 0 4-9-1
San Francisco 400 000 000 1 5-6-0
Vince: Sergio Romo (1-1)
Nota: Ishikawa 1/3 e 3RBI

Nella finale dell'altra Lega, dopo tre gare, Kansas City conduce per 3 a 0. Baltimora si trova quindi sull'orlo dell'estromissione. Stasera a Kansas City va in onda gara-4. Kansas City non raggiunge le World Series dal 1985.

lunedì 13 ottobre 2014

San Francisco 4, Saint Louis 5 (gara-2 NLCS, domenica 12 ottobre 2014)

Non ci voleva...
Grande occasione perduta ieri sera da San Francisco che ha finito per subire la rimonta dei locali concedendo alla fine ben quattro solo shot devastanti.
Uno di questi l'ha pure permesso Jacob Edwardino mentre sia Strickland che Romo hanno finito per subire le legnate definitive rispettivamente prima e dopo che eravamo stati capaci di riequilibrare le sorti della sfida nella parte alta del nono attacco. Purtroppo sia Strickland che Romo hanno confermato di essere proni a subire fuoricampi nel momento meno gradito della partita. Atteggiamenti sui quali lavorare da parte di Righetti e del Supremo.
L'impressione di questa sconfitta è che la gara l'abbiano fatta i Giants per poi perdere il momento buono per ucciderla e consegnarla agli avversari.
Torniamo adesso a casa dove da domani, martedì 14 ottobre, ospiteremo Saint Louis per tre sfide. Domani in gara-3 avremo la partenza di Tim Hudson che nel match-up troverà il forte John Lackey.

12 ottobre 2014
San Francisco 000 011 101 4-10-0
Saint Louis 001 100 111 5-8-0
Perde: Sergio Romo (0-1)
Nota: Blanco 2/5 e 1RBI

domenica 12 ottobre 2014

San Francisco 3, Saint Louis 0 (gara-1 NLCS, sabato 11 ottobre 2014)

Travis Ishikawa: rivelazione stagionale!
Vinciamo con pieno merito gara 1 della finale di lega grazie all'esecuzione pressoché perfetta del game plan.
Colpiamo quasi a freddo incamerando tre corse nelle prime tre riprese dopodiché lasciamo a Bumgarner e alla difesa le chiavi per gestire il vantaggio. Un parziale di tre corse in più che non ci lascia mai completamente sereni e tranquilli ma che man mano che passano gli inning ci permette di gestire con crescente fiducia il risultato. Casilla poi chiude la baracca alla perfezione e gara 1 va in archivio. Ottimi Panda e Ishikawa in battuta.
Stasera ci ripresentiamo per gara-2 affidandoci al mio beneamato Jacob Edwardino che nel match-up battaglierà col pericolosissimo Lance Lynn.
Sappiamo già che sarà una guerra senza esclusioni di colpi e siamo certamente pronti a giocarcela. Quasi sicuramente Ishikawa manterrà la titolarità ad Esterno Sinistro in uno starting line-up che non vediamo come possa venire modificato, rispetto a ieri, ad eccezione naturalmente del lanciatore partente.
Nella finale dell'altra lega Kansas City conduce la serie 2 a 0 contro Baltimora.

11 ottobre 2014
San Francisco 021 000 000 3-8-0
Saint Louis 000 000 000 0-4-1
Vince: Madison Bumgarner (1-0)
Salvezza: Santiago Casilla (1)
Note: Belt 1/1, 1RBI e 2BB; Ishikawa 2/3 e 1RBI; Sandoval 3/4 e 1BB. Bumgarner 7.2IP, 4H, 1BB, 7SO.

Il roster scelto per la National League Championship Series
Lanciatori (12): Affeldt, Bumgarner, Casilla, Hudson, Lincecum, Lopez, Machi, Peavy, Petit, Romo, Strickland, Vogelsong
Ricevitori (2): Posey, Susac
Interni (6): Arias, Belt, Crawford, Duffy, Panik, Sandoval
Esterni (5): Blanco, Ishikawa, Morse, Pence, Perez

mercoledì 8 ottobre 2014

Washington 2, San Francisco 3 (gara-4 NLDS, martedì 7 ottobre 2014)

Difesa insuperabile!!!
Per i posteri le statistiche di questa gara-4 reciteranno che una corsa l'abbiamo incamerata per un walk a basi piene e che un'altra l'abbiamo ottenuta per un lancio pazzo a basi sempre piene.
Ma la lettura di questa sfida, ed anche di tutta questa serie, è che di fronte c'erano due compagini diversamente allestite per disputarla.
Ed infatti la maggiore freddezza, la maggiore lucidità e la maggiore abitudine a gestire momenti bollenti ha nuovamente dato ragione a chi ha più mestiere.
Chiudiamo così questa serie divisionale sul 3 a 1 e da sabato saremo a Saint Louis per la Championship Series il cui vincitore approderà alle World Series. E questo con i nemici giurati losangeliani che resteranno a casa a guardare questa serie in tivvù perché il loro astro siderale, numero ventidue di casacca, è stato una delle ragioni principali della loro eliminazione.
A conferma che la chimica e la mistica di una clubhouse non si costruiscono a suon di dollaroni solamente (caro Ned Colletti prego prendere nota).

Il successo di ieri sera ci conferma, anche se non avevamo bisogno di farcelo ripetere, che in questo genere di sfide conta in primis il sapersi approcciare con realismo e con immutata fiducia all'avversario sapendo approfittare della ben che minima sbavatura che esso dimostra.
Perché poi la pressione psicologica diventa talmente opprimente, a maggior ragione se in vantaggio per 2 a 1 nella serie, che il nemico finisce per commettere un qualche errore che dev'essere subito messo a frutto.
Ricordo, di questa vittoria, in particolare la grande prova di Vogelsong e la super presa al volo di Pence (immortalata nella foto).

In attesa di conoscere la scelta della rotazione, anche se possiamo già prevedere che gara-1 toccherà a Bumgarner e gara-2 vedrà partente Jacob Edwardino, nonché di conoscere i nomi dei venticinque componenti del nostro roster per la Championship Series, godiamoci questa bella vittoria.
Assaporiamo il momento dell'approdo al penultimo ostacolo stagionale che da sabato ci terrà incollati alle poltrone, come di consuetudine ogniqualvolta i Giants sono presenti in ottobre alla knock-out competition.
Per la cronaca la finale della AL vedrà di fronte Baltimore e Kansas City.

7 ottobre 2014
Washington 000 010 100 2-4-1
San Francisco 020 000 100 3-9-0
Vince: Hunter Strickland (1-0)
Salvezza: Santiago Casilla (2)
Note: Panik 2/4 e 1RBI, Posey 2/4, Crawford 2/4, Blanco 1/4 e 1RBI.

Ecco le date della NL Championship Series
Sabato 11 ottobre gara-1 San Francisco a Saint Louis
Domenica 12 ottobre gara-2 San Francisco a Saint Louis
Martedì 14 ottobre gara-3 Saint Louis a San Francisco
Mercoledì 15 ottobre gara-4 Saint Louis a San Francisco
Giovedì 16 ottobre gara-5 Saint Louis a San Francisco (se necessaria)
Sabato 18 ottobre gara-6 San Francisco a Saint Louis (se necessaria)
Domenica 19 ottobre gara-7 San Francisco a Saint Louis (se necessaria)

martedì 7 ottobre 2014

Washington 4, San Francisco 1 (gara-3 NLDS, lunedì 6 ottobre 2014)

Crawford ieri
Così come non abbiamo mai criminalizzato il nostro attacco per gli errori commessi in stagione regolare, così non vogliamo e non dobbiamo mettere sul banco degli imputati Madison Bumgarner per l'errore al lancio al settimo episodio che è valso ben due corse agli ospiti.
Ancora una volta non siamo stati capaci, per tempo, di centrare valide importanti sì da potere permetterci un vantaggio adeguato che magari facesse pure da sponda a una situazione come quella accaduta a Bumgarner.
E inoltre, come volevasi dimostrare, Fister ha nuovamente dimostrato quale eccezionale lanciatore esso sia: assieme a Greinke è uno dei due pitcher che avrei tanto desiderato fosse approdato in casacca Giant. E questo l'avevo affermato, per entrambi questi due partenti, in tempi non sospetti.
Stasera in gara-4 torniamo speranzosi di chiudere la serie.
Sale sul monte Ryan Vogelsong che nel match-up se la vedrà con l'osticissimo Gio Gonzalez.

6 ottobre 2014
Washington 000 000 301 4-7-0
San Francisco 000 000 001 1-6-1
Perde: Madison Bumgarner (0-1)
Nota: Brendan Crawford 0/3, 1RBI, 1SO

domenica 5 ottobre 2014

San Francisco 2, Washington 1 -18 inn- (gara-2 NLDS, sabato 4 ottobre 2014)

2 a 0!!!!!!
Torna il Tempo targato "Pure Torture".
Perché nella post-season i Giants amano vivere così, ovvero molto pericolosamente.
Dominati da Zimmermann, inspiegabilmente sostituito con già due nostri eliminati al nono inning sul punteggio di uno a zero per i locali, siamo riusciti nell'ultima frazione a resistere con Panik che ha ottenuto un walk (causa forse dell'uscita del potente partente dei Nationals) per poi infilare un singolo con Posey prima che Sandoval miracolosamente centrasse la valida che ci ha dato la corsa del pareggio che ci è valsa il lasciapassare per i supplementari.
Che di fatto hanno significato un'intera altra gara visto che solamente al diciottesimo episodio il solo shot di Belt ha sbloccato il risultato. Nel mentre Yusmeiro Petit ha lanciato sei riprese da rilievo concedendo briciole.
Si è trattato della gara più lunga di ogni tempo, per numero di inning giocati, dei play-off della MLB e meno male che l'abbiamo portata a casa noi; una snervante battaglia di nervi durata ben sei ore e ventitre minuti.
Conduciamo quindi 2 a 0 la serie e domani sera, lunedì 6 ottobre, all'AT&T Park disputeremo gara-3 mandando nuovamente sulla montagnola Madison Bumgarner (1-0) che si troverà opposto nel match-up al fortissimo Doug Fister (0-0).

4 ottobre 2014
San Francisco 000 000 001 000 000 001 2-8-0
Washington 001 000 000 000 000 000 1-9-0
Vince: Yusmeiro Petit (1-0)
Salvezza: Hunter Strickland (1)
Fuoricampo: Brendan Belt (solo shot)
Note: Posey 3/6, Pence 2/7. Hudson 7.1IP, 7H, 1R, 8SO; Petit 6.0IP, 1H, 3BB, 7SO.

sabato 4 ottobre 2014

San Francisco 3, Washington 2 (gara-1 NLDS, venerdì 3 ottobre 2014)

Firmato: Joe Panik!
Partenza col piede giusto per i Giants che ieri sera hanno vinto a casa dei favoriti Washington gara-1 della National League Division Series.
Guidati da un Jacob Edwardino in forma strepitosa, e straordinaria, e a suon di valide targate Panik-Belt-Crawford i Giants hanno preso un vantaggio chiaro di 3 a 0 prima che due solo shot concessi da Strickland riaprissero la sfida.
Ma in questo genere di gare mantenere calma e sangue freddo è la ricetta per portare la nave sana e salva in porto e il nostro bullpen ha contribuito in maniera decisiva a congelare il pur striminzito risultato.
Questa sera per la seconda sfida avremo la partenza di Tim Hudson che se la vedrà nel match-up contro il temibile, e favorito, Jordan Zimmermann.

3 ottobre 2014
San Francisco 001 100 100 3-12-0
Washington 000 000 200 2-6-0
Vince: Jake Peavy (1-0)
Salvezza: Santiago Casilla (1)
Note: Crawford 3/4, Belt 2/4 e 1RBI, Panik 2/5 e 1RBI, Posey 1/4 e 1RBI. Jacob Edwardino 5.2IP, 2H, 3BB, 3SO.

Il roster scelto per la National League Division Series
Lanciatori (12): Affeldt, Bumgarner, Casilla, Hudson, Lincecum, Lopez, Machi, Peavy, Petit, Romo, Strickland, Vogelsong
Ricevitori (2): Posey, Susac
Interni (6): Arias, Belt, Crawford, Duffy, Panik, Sandoval
Esterni (5): Blanco, Gary Brown, Ishikawa, Pence, Perez