giovedì 19 febbraio 2015

Radio Scottsdale: la rinascita del Piccolino?

Emblema ufficiale di Scottsdale 2015
Mercoledì 18 febbraio

Lincecum figlio e Babbo
E' indubbio che la grande attrazione del primo giorno del raduno sia stato Tim Lincecum. Un nome, mille domande. Un asso, mille scivolate. Un mito, mille incertezze. In off-season il suo nome è rimbalzato centinaia di volte sulla bocca di chi voleva vederlo scambiato sul mercato. Io ero tra costoro. L'inverno di Timmy è stato un inverno di riconciliazione agonistica con il padre, Chris, suo mentore e primo sostenitore fin dai Tempi della primary school. Una partnership interrottasi bruscamente tre anni fa con risultati immediatamente chiari: la meccanica di lancio del Piccolino è entrata in profonda crisi. A trent'anni compiuti Timmy ha sentito dentro di sé il bisogno di chiarirsi con suo padre e come conseguenza l'amore è rinato. Un inverno speso quindi a ritornare a limare la propria meccanica di lancio con Babbo Lincecum a vivisezionare ogni fotogramma della sequenza di lancio, a scrivere, a fare paragoni, a emettere suggerimenti non smettendo un solo istante di essere quel bastione indispensabile che il Piccolino ha avuto fino al 2011.

Boch subito sotto assalto (seppure bonario)
Tantissime le domande al nostro Skipper nel giorno d'arrivo. Un Boch che tiene a sottolineare che preferirebbe partire con dodici lanciatori e che, senza fare nomi e cognomi, fa sapere che i rilievi lunghi saranno Petit e Vogelsong. Col Piccolino, quindi, in rotazione. Un Supremo che getta molta acqua sul fuoco circa un possibile utilizzo di Posey in terza base per dare respiro a McGehee. Un Bochy che dovrà soppesare bene il futuro di un Adrianza acciaccato e che non può essere spedito nelle Minors perché con le opzioni esaurite.

Redenzione o crollo
Tra i vari giocatori che sanno benissimo quanto sia in bilico la propria posizione in questo raduno vi è anche il ricevitore venezuelano Hector Sanchez. Che dopo tutti i colpi subiti alla testa nel precedente torneo è rimasto a riposo precauzionale in patria saltando la stagione invernale della Liga Venezolana e approfittando anche per dimagrire ulteriormente e sentirsi, come ha affermato ieri, "al duecento per cento sebbene conscio del grande valore di un giocatore emergente come Susac". Oltre ai lanciatori e ai ricevitori, a Scottsdale sono già arrivati alcuni giocatori di posizione che ne hanno subito approfittato per mettersi al lavoro in proprio: Pence (figurarsi se mancava!), Belt, Crawford, Brown e Williamson.

La prima grande novità: Murph!
Con i San Francisco Giants da sempre, partendo da bat boy. Salendo la scala degli incarichi in oltre mezzo secolo di presenza. Questi è Miguel "Mike" Murphy che da quest'anno non sarà più responsabile della clubhouse essendo stato promosso a "Dirigente Adulto", ruolo che significa tutto e nulla. Avrà le mani in pasto in mille cose ma più che altro le coordinerà. Nuovo responsabile della clubhouse sarà Bret Alexander che sarà coadiuvato da Brad Grems. Il nuovo responsabile dell'approvvigionamento del materiale è Alan Lee mentre il guru che seguirà la clubhouse della squadra ospite è Abe Silvestri.

Torna Whitey
C'era in effetti una certa attesa per capire chi avrebbe assunto il carico di catcher del bullpen dopo che Billy Hayes è stato promosso a coach di prima base. La suspence è pertanto terminata con la nomina di Eli Whiteside in questo ruolo importantissimo. Whitey, ora trentacinquenne, torna ai Giants dopo quattro stagioni agonistiche spese come vice-ricevitore (dal 2009 al 2012) in cui ha dovuto anche assumere un delicatissimo ruolo nel 2011 quando ricoprì il ruolo di titolare per il grave infortunio accaduto a Posey. Da Tempo le voci su Whitey lo indicano quale un sicuro coach di successo e personalmente ritengo sia molto importante per i Giants averlo assunto nel proprio staff.

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