Bud Norris |
Non deve
pertanto ingannare il no-hitter di Tim Lincecum né deve generare confusione
l’immediata figuraccia rimediata ieri sera dal medesimo grande hurler, che per
noi rimane sempre e comunque Timmy. Così come il buon 2012 di Barry Zito non
deve portarci a speranze infondate, a maggior ragione alla luce di quanto di
negativo sta facendo il mancino con la casacca numero settantacinque.
La
bravura e l’intelligenza di un management, e qui cito naturalmente Brian
Sabean, Bobby Evans suo assistente e naturalmente Bruce Bochy, sta a mio parere
nel capire dove si situi il punto di rottura e del non ritorno di una squadra
durante una stagione: ebbene credo che siamo giunti a questo punto, oltre il
quale sarà questione di resuscitare o di colare a picco.
Timmy |
Con
sessantaquattro gare ancora da disputare, e un record deficitario che oggidì si
legge: 45-53, si sta velocemente avvicinando il fatidico stop doganale del 31
luglio prossimo. Per allora sarà necessario avere capito se si vorrà cercare di
salvare la stagione facendo tutto il possibile (agire da Compratori) oppure se
si intenderà ricostruire in chiave 2014 e oltre (agire da Venditori).
La
stagione a dir poco abulica di Timmy e di Barry ci indica con una certa
chiarezza che i due, che a fine stagione saranno agenti liberi, non verranno
inquadrati nei tempi a venire quali pedine fondamentali della rotazione in caso
di loro permanenza con i Giants. Ma mentre Timmy ha nel sangue l’estro e la
classe per operare più che bene anche come rilievo, Barry semplicemente non ha
gli stessi mezzi così come mostrato nelle sei stagioni fino ad ora disputate
con noi.
E per le
rimanenti sessantaquattro gare di questa stagione regolare 2013, in cui servirà un
chiaro record di 47-17 se si vogliono covare sogni reali di post-season, non
bisogna perdere di vista le statistiche ed i numeri di Lincecum e Zito perché
solamente l’arrivo di due starter di qualità potrà conferire alla rotazione
quella solidità e compattezza che ci manca dall’inizio della stagione.
Da più
parti si dà per scontato la firma di Bud Norris degli Houston Astros, che sia
per la lotta del 2013 che per la ricostruzione del 2014 è indicatissimo. Poi
circolano le voci su Jake Peavy (Chicago White Sox), stimato da Bochy, e su
Ervin Santana (Kansas City Royals) con il primo che certamente potrebbe
apportare quel quid di esperienza e dominio del battitore che al momento ci
mancano, soprattutto nei primi inning dove gli avversari continuano a colpirci
a suon di valide che si tramutano in subitanee corse oltretutto dolorosissime.
Vogelsong |
Infine
c’è la questione-Vogelsong che a metà agosto potrebbe/dovrebbe fare il suo
rientro. Il neo-36enne ha disputato, fino all’infortunio, una stagione essa
stessa abulica e quasi tre mesi di stop non ce lo presenteranno certamente né
al meglio della forma né tanto meno con la veste del salvatore della patria. Di
contro, nel dolore, abbiamo trovato un Chad Gaudin che vale ogni centesimo di
dollaro che ci costa e che assieme a Madison Bumgarner e a Matt Cain
rappresentano le uniche certezze di questa rotazione, sebbene su quest’ultimo
si siano creati alcuni punti interrogativi in questo 2013.
Ecco quindi
il perché io continuo a sostenere che alla Non-waiver trade deadline del
prossimo31 luglio serve acquisire due partenti e non solo uno.
E se il
punto di rottura richiede un intervento drastico allora lo si dovrà attuare
indipendentemente dai costi economici e senza farsi intenerire dal cuore, che
magari vorrebbe chiedere sconti affettivi.
Preso infine
atto che Cliff Lee non si muoverà da Philadelphia per questo 2013, avremo poi
tutto il tempo a bocce ferme di tirare righe e fare consuntivi per capire chi
resterà e chi invece partirà, leccandoci ad ottobre le ferite profonde mentre
altri più formichine dei nostri Giants saranno ancora sul palcoscenico avendo
per tempo rinforzato i propri ranghi (leggasi Zach Greinke, ad esempio).
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