martedì 25 marzo 2014

Giants Talk

Siamo a soli sei giorni dall'esordio in stagione regolare ed oramai è tempo di pronostici. Per quanto si possa farne, ovviamente, visto che la stagione è talmente lunga con gare ogni dì che diventa davvero improbo fare previsioni scevre da errori. Troppe infatti sono le casistiche da prendere in considerazione e si può finire per commettere anche gravi sviste.
Mi viene solamente da scrivere, meglio: ripetere, quanto affermato la scorsa settimana dal Nostro management ovvero che nel 2014 "i Giants arriveranno lontano tanto quanto glielo permetterà la rotazione". Quanto affermato quindi dal Supremo, da Sabean e potenti vari è quanto di più scontato ma anche di più profondo possibile si poteva ricevere come opinione: se le cose funzioneranno ci vedrete là in alto in classifica, altrimenti rischiamo di ripetere il 2013. Tim Hudson dovrà dimostrare di avere recuperato appieno la forma dopo il brutto incidente dello scorso luglio; Tim Lincecum cercherà di convertirsi in un pittore di angoli "alla Maddux" mentre il compito più ingrato toccherà a Ryan Vogelsong su cui penderà la spada di Damocle di un non rinnovo contrattuale a fine stagione in caso di prestazioni non all'altezza. I numeri nel raduno pre-campionato non sono sempre veritieri per cui alcune sequenze statistiche di giocatori contano fino ad un certo punto: l'anno scorso e anche quest'anno lo spring camp di Javier Lopez sono stati pessimi eppure ricordiamo tutti cosa ha fatto il Mio Adorato Javi nel 2013. Una chiave di lettura importantissima sarà anche rappresentata da quanto rimarrà svuotata l'infermeria: Marco Scutaro, Angel Pagan e Michael Morse rappresentano le tre preoccupazioni maggiori come evidenziato in questo mese di raduno. Se non avremo grandi guasti fisici saremo certamente in grado di produrre gioco redditizio e di ottima qualità perché talento, mestiere, conoscenza e voglia di riscatto sono nel DNA di tutti i Nostri giocatori. Sogno di vedere un Piccolino nuovamente con numeri che gli competono, sogno un David Huff, un Javier Lopez e un Santiago Casilla che disputino gare esaltanti così come vorrei tanto vedere Marco Scutaro e Hunter Pence trascinare i compagni. Spero infine che Juan Carlos Perez e Joaquin Arias diventino protagonisti con ulteriore frequenza nel giorno-per-giorno aspettando inoltre con immutata fede le esplosioni di Jake Dunning, Heath Hembree, Dan Runzler, Erik Cordier, Adam Reifer, Derek Law, Brandon Hicks, Ehire Adrianza e Tony Abreu. Up Our Giants. For the San Francisco Giants are forever!!

Quello che mi accingo a scrivere non riveste alcun carattere di novità. Si tratta, invero, di un approfondimento di qualcosa di già stra-noto da decenni. Il raduno pre-campionato rappresenta il viatico più veloce per ogni giocatore, a roster o meno, di mettersi in luce. A grandi linee posso intravedere tre gruppi principali di giocatori: v’è la categoria di chi non mancherà l’inserimento nell’active roster; v’è poi quella degli incerti; infine esiste quella molto numerosa degli aspiranti senza alcuna benché minima certezza. Tra questi ultimi, come anche nella seconda, fin dal primo giorno si vengono a creare sottili equilibri, non tanto di spogliatoio bensì a riguardo della speranza di riuscire laddove il compagno fallisce. Perché, e mi pare superfluo sottolinearlo, tutti gareggiano per il posto al sole che di conseguenza porta molti più denari da spuntare nel contratto. In questo raduno di Scottsdale 2014 vediamo come vi sia una lotta serrata, per quanto bonaria, sia negli Interni che negli Esterni. Nessun si attendeva un Brandon Hicks con numeri del genere e soprattutto con un killer instinct così marcato, ad esempio. Ma se nella categoria degli Interni Adrianza, Abreu e Hicks ognuno da par suo stanno lavorando molto bene, così non sta accadendo nel reparto degli Esterni in cui solamente il dominicano Juan Carlos Perez sta mostrando carte in regola. Roger Kieschnick è stato spedito già da una settimana al raduno di Fresno e Tyler Colvin, arrivo dell’ultim’ora, un po’ per numeri deficitari e un po’ per ricorrenti guai fisici sta deludendo. Leggo quindi con crescente interesse che in qualità di “invitati” gli Esterni Ryan Lollis e Tyler Graham non stanno per nulla sfigurando nelle varie gare che fino ad oggi hanno disputato sia nel campo destro che in quello sinistro. Lollis è classe 1986, Graham ha due anni in più e comunque sono tutti in linea per cercare pur da “invitati” di segnalarsi quali potenziali membri da roster. Se non subito, almeno a breve. Mentre là dietro infatti scalpita un Mac Williamson che ancora necessita di un paio di stagioni di rifinitura e soprattutto di maggiore disciplina al piatto, appare chiaro che per Michael Morse questo 2014 sarà una stagione di verità che culminerà o con l’estensione contrattuale o con l’oblio. Il management ha dato abbastanza spazio anche al buon prospetto Jarrett Parker, che a ottobre scorso non ha certo brillato nella lega arizoniana, anche se non è riuscito a estrapolare consistenza con la mazza in mano.

Segnalo con estremo piacere, pur nel dispiacere (fa anche rima!), la reazione scherzosa e simpaticissima di Mark Teahen quando ha appreso del suo taglio dal camp di Lega Minore dei Giants. Ho sperato che Teahen potesse davvero presenziare ad alcune gare dei Giants come "prestato" per poi entrare nel roster di Fresno ma evidentemente le sue prestazioni non sono servite a convincere il coaching staff del farm system. Sul suo profilo Twitter (indirizzo: @ESPY_TEAHEN) l'ex-big leaguer ha così commentato la novella della sua esclusione da parte dei Giants che lo ha reso libero come l'aria di cercarsi una nuova occupazione nel Baseball: 1) spero che quando mi ritirerò dal Baseball il pensiero comune della gente sia 'ma stava ancora giocando a Baseball?'; 2) grazie ai recenti "successi" e alle esperienze di venire rilasciato dalle altre squadre, oggi mi ero preparato presentandomi al colloquio e dicendo: 'non mi potete cacciare, do le dimissioni io!'; 3) un sito ha informato i propri utenti che i Giants avevano rilasciato Mark TEAHAN. Chi? Cosa? Mi chiamo Teahen!! Bel modo di infierire su una persona che già è moribonda.

Primo round con fumata nera tra i rappresentanti di Panda Sandoval e il management dei Giants in vista del rinnovo del contratto in scadenza. Sabean e truppa hanno infatti offerto quaranta milioni di dollari per tre anni laddove l'agente del fuciliere venezuelano abbia chiaramente dichiarato che Panda vuole lo stesso contratto concesso a Hunter Pence (novanta milioni) e per almeno cinque stagioni. A parte il fatto che c'è tutta la stagione 2014 per vagliare le potenzialità di un Panda dimagrito e che ci si augura trovi quella consistenza e regolarità in battuta che lo ha sempre tradito, mi sembra di capire che il presupposto da cui partono sia il giocatore che i suoi rappresentanti sia per lo meno azzardato. A Hunter Pence è stato concesso il contratto che sappiamo a seguito di una stagione e mezzo di progressivi miglioramenti dove il giocatore ha mostrato una duttilità, una sagacia e un'indistruttibilità encomiabili davvero. Pence con il duro lavoro, con lo scopo di migliorarsi sempre giorno dopo giorno e con l'obbiettivo di "fare gruppo per aiutare la squadra" si è scavato una posizione di grande stima e di immenso valore in seno al club. Panda tutto questo non l'ha ancora ottenuto sebbene nessuno neghi che sia un forte battitore capace di gesta mirabolanti quando è nella giornata di grazia. Per il momento sappiamo che in inverno Pablo Sandoval si è sottoposto a una dieta pragmatica ed efficace ben sapendo che presentandosi nella forma semi-scadente di un anno fa non gli avrebbe certo garantito grandi favori nella trattativa del rinnovo del contratto. Sandoval nel 2013 ha avuto numeri non gradevolissimi in qualità di difensore del sacchetto di Terza Base e ha benissimo capito che suo precipuo divisamento per il 2014 sarebbe stato quello di invertire certe statistiche che sul tavolo avrebbero pesato come zavorre. Ad ogni buon conto la stagione è ancora lunga e le parti avranno di certo la possibilità di incontrarsi enne volte per cercare di accordarsi. Non sono mai stato un tifoso sfegatato di Panda e non credo che, a meno di un 2014 meraviglioso con numeri fantastici, arriverà mai a spuntare né la cifra né la durata concessi al contratto di Pence.

Risultati della Cactus League
18 marzo: San Francisco 11, Cleveland 12
20 marzo: San Francisco 11, San Diego 3
21 marzo: Oakland 0, San Francisco 3
22 marzo: San Francisco 8, Chicago White Sox 5
23 marzo: Kansas City 9, San Francisco 13
24 marzo: San Francisco 4, Los Angeles Angels 11

Giants Talk
n. 5
martedì 25 marzo, 2014

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