Yusmeiro Petit |
Chi veramente ha ottime credenziali per entrare nell’active
roster di fine marzo è il mancino David
Huff. Nel precedente articolo ho segnalato che questo lanciatore era in
ballo per un posto da partente nella rotazione degli Yankees fino a quando i
newyorchesi non hanno firmato Tanaka che per essere inserito nel roster a
quaranta ha giocoforza obbligato Cashman e accoliti a seppellire nei waivers
una vittima, per l’appunto David Huff. Dopo una più che discreta carriera da
partente, Huff ha mostrato buone qualità anche come rilievo ed il fatto di
essere mancino non è passato inosservato al Nostro management che in queste ultime
stagioni ha visto spesso beneficiare il bullpen della presenza di un terzo
rilievo di mano sinistra. Dopo la partenza di Mijares, Boch e colleghi erano
alla ricerca di “un’occasione” che puntualmente si è presentata con Huff,
giocatore esperto che andrebbe davvero a completare e riformare il terzetto di
southpaw di qualità che già vede quali membri lo stellare Javier Lopez e un
Jeremy Affeldt assetato di rivincite dopo un 2013 controproducente e beffardo. Da
partente, ma davvero con meno che scarsissime possibilità di impiego con i
Giants, si continuerà ad allenare Mike
Kickham che però nella scorsa disastrosa stagione ha saputo redimersi
seppure parzialmente come rilievo lungo. Kickham partirà certamente a Fresno e
solamente in presenza di eccellenti numeri verrà ricevuto nuovamente a corte sempre
che vi sia un estremo bisogno a fronte di emergenze improvvise. Dopo la valida
passata stagione a Fresno, e le stellari esibizioni nella Liga Venezolana di
questo inverno, sono in grande rialzo le quotazioni di Mitch Lively che nell’anno del suo 29esimo compleanno spera e sogna
ad occhi aperti di fare il suo agognato esordio in MLB. Sebbene nelle Minors
abbia totalizzato solo venti gare da partente in oltre duecento presenze,
Lively sembra essere approdato nel pieno della sua maturità di pitcher
fattispecie mai da sottovalutare quando un club si trova in casa propria una
scoperta positiva improvvisa. Chi ha grande esperienza nelle Majors è invece Kameron Loe, classe 1981, con oltre
trecento gare disputate nonostante solo quarantotto siano state da partente.
Loe è un destro di ottima qualità che aggiunge notevole potenza dall’alto dei
suoi due metri. Dovrebbe andare a fare parte della rotazione di Fresno e su di
lui Rags e colleghi manterranno di certo un attento monitoraggio. Nel pezzo sui
lanciatori partenti ho già spiegato le quasi nulle possibilità di Chris Heston di rientrare nel “giro che
conta” per anche solo una presenza-spot. Può essere che in questo 2014 questo
ex-promettente prospetto riesca a invertire la tendenza e che almeno a Fresno
permanga in rotazione sommando numeri che lo riportino in auge. Termino questa
carrellata con un nome che potrebbe davvero scavarsi un ruolo in seno al club.
Mi riferisco al destro Eric Cordier,
nato nel 1986, che non ha ancora alcuna militanza in Major League ma che nelle
Minors ha una buona esperienza avendo giocato da partente centocinque gare su
centosessantasei disputate. Cordier è stato uno dei primissimi nuovi volti
ingaggiati lo scorso autunno e su di lui il management non fa pretattica né
gioca a nascondino: c’è la speranza che possa migliorare i suoi numeri, sia ERA
che WHIP non sono infatti proprio eccellenti, al fine di poterlo mantenere per
diverse stagioni nel club. Ricordiamoci della “favola Vogelsong” del 2011, e
non smettiamo quindi mai di inseguire gemme improbabili ma non impossibili
seppure vi sia da scandagliare tonnellate di sabbia nel deserto.
LONG RELIEVER
“He often
enters the game during the first three innings and may either finish the game
or be replaced by another relief pitcher; he often pitches in mop-up duty or
blowout situations”.
Definizione tratta
dalla terza edizione del Dickson Baseball Dictionary.
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