Jake Dunning |
Dall’elenco dei presenti a Scottsdale ho quindi estrapolato
i nomi di tredici di essi, tra Medi e Corti, di cui sette già con esperienza di
Major League e sei che invece si sono fermati al momento nelle Minors.
Oggi tratterò dei sette giocatori già scafati in MLB,
rinviando al prossimo articolo l’analisi di coloro che ancora sognano il
“grande salto”.
Nel gruppo dei “magnifici sette” tre nomi riguardano cavalli
di ritorno più o meno eccellenti mentre quattro di essi appartengono alla
categoria dei volti nuovi.
Per George Kontos
il 2014 sarà sicuramente la stagione del make
or break alla luce di quanto di negativo combinato un anno fa. Dopo un
valido 2012 le attese per la ripetizione c’erano tutte nel 2013 ma
l’effettività di questo rilievo medio è andata progressivamente svanendo con
una serie di prestazioni scadenti e, in alcuni casi, imbarazzanti. Tanto che il
suo più grande estimatore, Boch in persona, si è visto obbligato a spedirlo a
Fresno per schiarirsi le idee prima di dargli il contentino psicologico del
richiamo quando a fine agosto l’active roster è stato espanso. L’attuale ERA
testimonia tutto questo e davvero in questa stagione Kontos dovrà ritrovare le
iperboli e la maturità del 2012 per non trovarsi sul piede di partenza. Con
alte credenziali è l’ottimo Jake Dunning
che tranne incassare un grande slam, peraltro con corridori in base ereditati
dal precedente collega, ha disputato un 2013 eccellente. Trascorso agosto a
Fresno, il nostro giovine col pizzetto è poi stato richiamato per la passerella
finale settembrina, confermando le intatte doti. Dunning è uno dei pochi e veri
candidati a occupare uno dei due posti liberi nel bullpen fino dal prossimo 31
marzo. Il 2013 è stato per Sandy Rosario
l’anno dell’esordio nelle Majors. Questo destro dominicano in cinquantatre gare
ha certamente pagato lo scotto del noviziato totalizzando cifre altine per ERA
e WHIP ma ha anche mostrato duttilità, freddezza esecutiva e grande voglia di
miglioramento, tutte qualità che hanno portato il management ad estendergli
l’invito a Scottsdale. Rosario è un lanciatore che unisce il lavoro meticoloso
a una tattica acuta e a Fresno a inizio stagione avrà certamente lo spazio per
emergere. Il venezuelano Juan Carlos
Gutierrez potrebbe rivelarsi una pedina utilissima. Nella passata stagione
tra Royals e Angels ha totalizzato cinquantatre gare da rilievo sì da passare
il muro delle duecento gare disputate in MLB, certamente un numero
significativo per un lanciatore. Quasi certamente anche lui partirà da Fresno
ma nulla ci vieta di pensare che, come accadde a Rosario e a Machi un anno fa,
possa salire a corte in caso di improvvise emergenze. Con centodieci presenze
al massimo livello, di cui ventotto da partente, Jason Berken cercherà di rientrare nel grande giro dopo che nel
2012 (Norfolk) e nel 2013 (Charlotte) ha visto solo la ribalta
dell’International League (Triplo A) sebbene inserito regolarmente nelle
rotazioni rispettive. Partirà da Fresno e per lui vale il discorso fatto per
Gutierrez. Si prospetta come una stagione di riscatto il 2014 del dominicano Rafael Dolis dopo un anno che lo ha
visto uscire dalla MLB per disputare sprazzi di gare nel Triplo A. Dolis ha già
al suo attivo quaranta gare di rilievo nelle Majors e potrà riprendere il
bandolo della matassa a Fresno dove sa che gli occhi del pitching staff lo
scannerizzeranno millimetro a millimetro. Già protagonista nel 2013 a Fresno, avremo infine
il ritorno di Mason Tobin. Dopo un
fugace esordio in MLB nel 2011 (quattro gare con Texas) Tobin ha disputato una
stagione incolore con i Grizzlies totalizzando un’ERA e un WHIP pesantissimi a
fronte di un saldo vinte-perse di 3-0 che pone quesiti e impone dubbi sulla
veridicità assoluta delle statistiche di matrice “batti e corri”.
Nessun commento:
Posta un commento