martedì 26 novembre 2013

La stagione che è stata: Matt Cain

La prima stagione negativa (ben oltre che perdente in rapporto alle cifre vinte-perse) della sua carriera.
Un susseguirsi di alti e bassi, a volte anche dovuti alla precarietà del sistema difensivo che lo ha punito oltre misura.
Si è provato a trovare le ragioni di tale ascensore: alla fine la spiegazione più plausibile la si è trovata in una naturale défaillance da post-World Series. Ovvero il nostro Matt avrebbe pagato nel 2013 il super-carico dovuto ai probanti play-offs dell'anno scorso.
Un macigno psicologico ancor prima che fisico. Una reazione tipo: "capitemi, ho bisogno di tirare il freno" che comunque si fa fatica ad inquadrare completamente davanti a un partente di grande spessore e qualità che ha sempre interpretato questo ruolo con estrema applicazione. In questo 2013 vi sono stati momenti in cui le sue difficoltà ci hanno davvero ispirato pena, dispiacere e, naturalmente, un'incredulità da lasciarci a tratti basiti.
La sua mala-stagione ha colto tutti di sorpresa e Bochy, capendo la situazione, ha fatto di tutto per preservarlo così da non esporlo a rischi inutili in certe gare segnate. Meno inning e più ragionamento quindi, per cercare di rimediare di volta in volta alle lacune improvvisamente sgorgate. E' sicuramente inutile scrivere adesso che lo aspettiamo pienamente ristabilito al prossimo spring camp di Scottsdale.
Matt Cain infatti vale oro ed è un pilastro inamovibile della nostra rotazione. Un vero ed inossidabile Giant!

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