martedì 25 novembre 2014

Il Telegrafo del Baseball - 25.11.2014

Craig Biggio
Si è conclusa finalmente la querelle sul futuro di Pablo Sandoval. Ieri, dopo un lungo tergiversare prima di confermarne ufficialmente la veridicità, il giocatore e il suo agente Gustavo Vasquez hanno informato i media e i Giants dell'accordo raggiunto con i Boston per una cifra di 95 milioni di dollari spalmabile su cinque stagioni. Panda ha affermato che necessita di "ulteriori stimoli altrove" quale ragione principale del suo addio ai nostri adorati. Adesso per i Giants si apre decisamente la campagna acquisti-cessioni: circolano già i nomi di Jon Lester e Matt Scherzer tra i partenti così come quelli di Chase Headley per la terza base e dei cubani Yasmani Tomas e Yoan Moncada. Aspettiamoci, qualsiasi giocatore arrivi o parta, una profonda analisi dietro a ogni mossa. E io personalmente aggiungo anche il nome di Cole Hamels.

In controtendenza con le crescenti notizie di mercato nella Major League ecco che rimbalza la decisione di Josh Willingham di abbandonare l'attività agonistica. I motivi del suo addio, dopo undici stagioni ai massimi livelli, risiedono nel non "volersi sentire un mangiapane a tradimento verso chi lo paga profumatamente sapendo che non potrà o non vorrà mantenere un impegno assoluto per la causa". Alcuni infortuni fastidiosi nelle due ultime stagioni e tre figli piccoli a cui volere rimanere più vicino sono le altre cause di quanto ha deciso questo giocatore. Willingham in questi giorni aveva ricevuto una succulenta offerta da un club di notevole spessore, sebbene non sia stato rivelato di quale sodalizio si sia trattato. Questo esterno di notevole potenza e disciplina al piatto, dotato anche di eccellente atteggiamento difensivo, se ne va con un bottino di 195 fuoricampi, 632 corse battute a casa e una media in battuta di .253. Non ho mai nascosto la mia grande simpatia per questo giocatore invocando il suo arrivo in uniforme Giant nelle ultime due stagioni. Peccato ci sia sfuggita questa possibilità anche alla luce del notevole spessore umano e di grande onestà che Willingham medesimo ha sempre dimostrato ovunque.

Sono diciassette i nuovi papabili votabili per l'elezione alla Hall of Fame. Costoro vanno ad unirsi ad altrettanti diciassette giocatori rimasti ineletti nella precedente stagione in cui il solo Craig Biggio sfiorò per un nonnulla (0,2%) la soglia elettiva fissata al settantacinque per cento. Tra i diciassette nuovi arrivi segnalo Randy Johnson, Pedro Martinez, John Smoltz e Rich Aurilia mentre tra i già presenti oltre a Biggio ricordo Mike Piazza, Mike Mussina, Curt Schilling, Jeff Kent e Barry Bonds. E' mia personale speranza che Biggio, Mussina, Aurilia e Kent vengano eletti. Ricordo che Biggio, eccellente Seconda Base, ha speso tutti e venti gli anni in MLB con gli Houston Astros con cui ha fucilato 291 roundtrippers, chiudendo la carriera con una media in battuta di .281. A inizio gennaio prossimo sapremo i verdetti mentre le elezioni delle vecchie glorie, votate dal Comitato dei Veterani, saranno rese note il prossimo 8 dicembre.

E proprio in previsione delle risultanze dei voti del prossimo 8 dicembre sui giocatori del passato, v'è grande attesa e speranza per le sorti del fu Gil Hodges la cui non-elezione continua a rimanere uno dei tanti misteri inesplicabili del mondo del baseball statunitense. A tal proposito segnalo che nel marzo del prossimo anno è prevista l'uscita di una sua nuova biografia scritta questa volta da Mort Zachter dal titolo "Gil Hodges: a Hall of Fame life". Il libro si comporrà di cinquecentotrentasei pagine e avrà come editore la conosciuta University of Nebraska Press. Il libro seguirà passo a passo la vita di Hodges, che ricordo scomparso prematuramente all'età di quarantotto anni nel 1972, quindi non solo dal punto di vista agonistico (quale giocatore e manager) ma anche umano e personale. Su quest'ultimo aspetto potrei dilungarmi a piacimento ma preferisco lasciare a Zachter l'analisi di chi fu Hodges. Al cui riguardo voglio solo indirizzare tre parole: integrity, honesty e humanity. Davvero un "Mr. Clean" che ha lasciato un'impronta indelebile nel suo passaggio su questa terra. Attendo con grande passione l'uscita di questa biografia che non scapperà di certo alla mia collezione. Ringrazio quindi Mort Zachter per l'opera ricordando che in caso di elezione di Hodges alla Hall of Fame, questo scrittore potrà aggiungere una postilla al libro celebrativa dell'ammissione a Cooperstown. Forza Gil!

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