giovedì 13 novembre 2014

La stagione (leggendaria) che è stata: Hunter Pence

Esistono giocatori che antepongono il loro interesse a qualsiasi altro fattore (ad esempio "Mr. 762"). E ci sono invece quelli che al primo posto mettono il bene della squadra in cui militano; nonostante possiedano qualità e doti tali da reclamare un posto al sole di ben altra caratura.

L'acquisizione di Hunter Pence a fine luglio 2012 ci ha portato in casa un giocatore eccezionale non solo dal punto di vista della duttilità tattica ed agonistica quanto anche dal lato umano e caratteriale.
Suoi sono oramai i leggendari talk fatti durante i momenti bui dei play-off del 2012 dove con immutato spirito battagliero esortò i compagni a non darsi mai per vinti.
Suoi sono i discorsi di peso all'interno della clubhouse in quel ruolo che oramai gli viene riconosciuto tacitamente a trecentosessata gradi: il portavoce del gruppo.
Mai sopra le righe, sempre sobrio e costruttivo. Sempre a disposizione. Ma a un patto: che il Supremo non si sogni nemmeno alla lontanissima di metterlo in panchina anche solo per una gara.
Da due stagioni consecutive Hunter Pence non manca a una singola partita dei Giants: sempre presente. Sempre "reliable" nel Campo Destro. Sempre una minaccia in battuta, lui battitore astuto ed acuto che poco concede allo spettacolo per via della sua totale adesione al pragmatismo che ha poi finito per portarci in saccoccia due World Series da quando è giunto tra noi.
A fine stagione scorsa la dirigenza gli ha rinnovato il contratto per cinque stagioni su cui spalmare novanta milioni di dollari. Un gran bel mucchio di denari. Non spesi a caso, no Signori. Orientati verso un atleta vero, verso un combattente indistruttibile, verso una pietra angolare insostituibile del nostro modo di essere Giants.
Per cui quando lo vedete sfrecciare sul suo scooter per le vie di Frisco dopo le gare, non dimenticate mai di salutarlo né di ringraziarlo.
Avrete così reso un omaggio e un tributo a un'icona immortale targata Giants.
D'altronde chi se non lui poteva coniare lo slogan "Yes, Yes, Yes"?

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